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Matteo Renzi e l'Isis: "Aggressione militare ma non una guerra"

Alessandra Menzani
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Matteo Renzi torna a parlare degli attacchi a Parigi e puntualizza: “Io non utilizzo la parola 'guerra', è un fatto di valutazioni. Ma è evidente che l'attacco di Parigi è strutturalmente un attacco militare. Capisco chi utilizza la parola guerra. Si tratta di una gigantesca aggressione alla nostra identità. L'obiettivo del terrorista è ucciderci. Se non ce la fa vuole farci vivere come vuole lui. È l'aggressione alla nostra identità”. Renzi pensa che “L'Italia potrà reagire non con calma, non con sopportazione. Ma con saggezza, equilibrio e determinazione. Il mio impegno e' essere all'altezza della grandezza del Paese”.  “Serve una soluzione, un accordo sulla Libia", dice il premier italiano, "si può immaginare un maggior ruolo anche del nostro Paese nell'accompagnare un governo che si sia insediato in Libia”. Continua Renzi: “Il rischio terrorismo esiste da noi come in tutto il mondo, ma il governo sta facendo ciò che è necessario per prevenirlo. L'Italia è un paese che sta nel mondo come tutti gli altri, il terrorismo colpisce ovunque, ha colpito persino in Australia. Stiamo facendo tutto quello che dobbiamo fare, più di quello che è necessario…”.

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