Aspiranti parlamentari
Ecco i candidati di Grillo:portaborse e No Tav
Di Francesco Specchia Lo Tsunami tour, con tutta la sua furia iconoclasta fa tappa in Val di Susa, il suo naturale brodo di cultura. E da qui, immerso nel fiume delle bandiere No Tav, Beppe Grillo lancia la propria invettiva («Due miliardi e due sulla Tav, sappiamo tutti che è una presa per il culo. La Germania dice che non riesce a dare la manutenzione. Il Corridoio V, poi, non è mai esistito. Il Portogallo non fa alta velocità, la Francia non la fa...metà dei container a Genova sono vuoti»); e contesta -anche giustamente- l’enorme mole di leggi italiche; e continua ad inerpicarsi sulla vetta nei sondaggi che girano segretamente nelle redazioni. E, mentre accade tutto ciò, il settimanale Panorama a firma Paola Sacchi, svela l’identikit della prossima ondata di grillini, esponente di un nuovo «movimento populista per le categorie tradizionali della scienza della politica» e anche molto di più, a detta del sociologo Piergiorgio Corbetta ne Il partito di Grillo (Il Saggiatore). I grillini, sparpagliati tra Montecitorio (i giovanissimi) e Palazzo madama (gli over 40), dovrebbero «aprire il Parlamento come una scatola di sardine». C’è di tutto: ribelli da destra e delusi da sinistra, secondo Davide Bono, M5S potente e ortodosso. Ma soprattutto da sinistra, scrive Panorama. «Una fila di attivisti della Val di Susa e delle battaglie contro l’alta velocità è piazzata nelle teste di lista. L’Homo novus grillinus atteso a Roma in un centinaio di esemplari ha già incorporato anche i difetti dell’odiata casta...». Alcuni esempi. Tra i fondamentalisti ossessionati dall’Alta velocità sfilano Stefano Ferrero 49 anni, capolista in Val d’Aosta impiegato all’assessorato Ambiente della Regione da sempre con fissa Milano-Lione; Alberto Airola, 42, candidato in Piemonte noto -pare- per il documentario «No Tav, Indiani di Valle»; Davide Crippa, 33 anni, ingegnere, ex pallanuotista, No Tav e No F-35, e sì ai rifiuti zero (con l’idea di destra che le prostitute paghino le tasse); e, in Toscana Laura Bottici contabile disoccupata che oltre ai treni vuol bloccare i finanziamenti pubblici alla stampa, o l’avvocato Alfonso Bonafede esperto di class action. Poi ci sono gli ex del Popolo Viola ora cresciuti come Giulia Sarti, 26, studentessa, capolista in Emilia-Romagna « fa parte delle Agende rosse di Salvatore Borsellino. Si vanta di aver intervistato a 12 anni Franca Ciampi nel giornalino della scuola». O, meglio ancora, gli ex comunisti come Francesco Campanella, ex Pds, ex Rifondazione che ora tratta il nuovo Pd come la vecchia Dc, ma come il Pd vuole la Patrimoniale. Non mancano -stridendo un po’ fra loro- sia gli anti-Forenro come Tiziana Ciprini, 37, capolista in Umbria e dipendente della Regione che chiede l’introduzione del reddito di cittadinanza sul modello europeo (bello, ma con quali soldi?); sia gli ex «portaborse» tipo Laura Castelli, 26, già candidata in Piemonte per i Verdi a sostegno di Mercedes Bresso, ossia per la vecchia politica. Rappresentata pure la categoria dei «parenti di..»: Yvonnne De Rosa fidanzata di Roberto Fico o Azzurra Cancellieri il cui fratello concorse per la presidenza in Sicilia. Molti sono gli sconosciuti della porta accanto che, imbottiti di tritolo, potrebbero far esplodere il Palazzo. Ma gli emergenti veri sono tre: Roberto Fico, 38, l’uomo del “portale” e Angelo Toldo, 31, informatico entrambi capolista in Campania; e Riccardo Nuti, 31, informatico capolista in Sicilia. Guarda caso agiscono sotto l’ala protettrice del guru Roberto Casaleggio.