L'affondo

Anm, i magistrati contro i politici: "A loro interessano più le intercettazioni della lotta alla mafia"

Giulio Bucchi

Dopo anni di scontri, c'è ancora tensione tra politica e magistratura: contro le toghe da più parti si registra "una consapevole strategia di delegittimazione". È la denuncia di Rodolfo Sabelli, presidente dell'Anm, che oggi ha aperto il 32esimo congresso del sindacato delle toghe a Bari. "La tensione fra politica e magistratura, legata per anni a vicende giudiziarie individuali, ha finito con l'offrire di sé una immagine drammatica ma, in realtà, semplificata. Oggi quei rapporti sono restituiti a una dinamica meno accesa nella forma ma più complessa", ha sottolineato Sabelli. "L'indipendenza" della magistratura, principio cardine che "nessuno in astratto mette in discussione", ha osservato Sabelli, "non si alimenta di ossequio formale ma di una cultura fondata sul rispetto". Quanto all'associazione dei magistrati, "siamo consci dei pericoli che potrebbero venire dall'immagine, facile e falsa, di un’associazione raffigurata come espressione di una corporazione rivendicativa, tutta volta alla difesa dei propri privilegi, immagine purtroppo sostenuta e rilanciata da più parti". Il presidente dell'Anm ha anche lanciato l'appello a evitare la subordinazione della giustizia al potere economico: va respinta l'idea "strisciante" che "a minori garanzie e a minori controlli possa corrispondere una maggiore crescita, come se il problema consistesse nella regola e non piuttosto nella sua violazione". "I politici pensano solo alle intercettazioni" - E sulla corruzione le nuove norme mostrano secondo Sabelli una "timidezza incoerente": "Concussione, traffico di influenze, corruzione privata, ancora attendono una sistemazione definitiva, adeguata alle caratteristiche e alla gravità di tali condotte". In questo quadro, anche la discussione sulle intercettazioni "ha finito con l'assumere una centralità che, oltre a nuocere alla serenità della riflessione, risulta perfino maggiore dell'attenzione dedicata ai problemi strutturali del processo e a fenomeni criminali endemici". Così come è "deludente" il disegno di legge sulla prescrizione in esame al Senato, "che si limita timidamente a prevedere un aumento dei termini per le fasi di appello e cassazione, senza affrontare l'esigenza di una riforma strutturale dell’istituto". Infine, Sabelli ha denunciato la situazione "non più sostenibile" di "gravi carenze" negli organici del personale di cancelleria, "che toccano punte del 70% di scopertura effettiva".