Poca stabilità
Sotto al tacco della Merkel. Matteo Renzi minaccia: "Bocciate la manovra? La rispedisco identica"
Sotto al tacco di Angela Merkel e di Jean-Claude Juncker. L'ardita legge di Stabilità di Matteo Renzi, infatti, potrebbe essere bocciata dalle "maxime" autorità europee. Il premier ha fatto trapelare di avere l'assoluta certezza che da Bruxelles non arriverà alcuno stop, eppure la possibilità è più che concreta. La manovra del governo, come spiega Maurizio Belpietro nel suo editoriale ci riempirà di debiti: quasi tutte le nuove misure sono in deficit. Possibile, dunque, che Merkel & Co. rispediscano il testo al mittente. La sfida del premier - Renzi lo sa, e intervistato da Radio24 usa parole di fuoco, che tradiscono tutto il suo nervosismo: "Bruexelles - ha dichiarato - non è il nostro maestro che fa l'esame. Non ha titolo per entrare nel merito delle misure. Può dare suggerimenti, ma basta con la sudditanza psicologica. Ogni volta che parla il portavoce di terzo rango di un vicecommissario aggiunto, i media rilanciano la dichiarazione dicendo che Bruxelles dice...". Dunque la sfida: "Non c'è trattativa. Se anche Bruxelles bocciasse la manovra un governo può confermarla e rimandarla così". Su canone e contanti - Il premier aggiunge: "L'Italia dà molti soldi all'Europa e anche sul rispetto dei parametri inviterei a guardare i dati del deficit di altri Paesi". Renzi, per esempio, ha indicato la Spagna, che sfora il tetto del 3%, e anche la Gran Bretagna, che "quest'anno ha fatto il 4% del deficit". Infine, nel merito delle misure adottate, ha spiegato che la norma del canone Rai in bolletta "è al riparo da impugnative. È l'applicazione di un principio liberale". Sull'innalzamento del limite dei contati a 3mila euro, infine, ha spiegato: "I dati dimostrano che non è il limite ai contanti a ridurre l'evasione, ma l'incrocio dei dati e misure che abbiamo peso come la fatturazione elettronica".