Il governo traballa

Senato, Matteo Renzi inizia la campagna acquisti: dai verdiniani agli ex grillini

Leonardo Grilli

Dopo gli ultimi abbandoni, dichiarati e non, il governo sta per passare dei brutti quarti d’ora al Senato. La maggioranza è infatti appesa a un filo, sono solo nove i senatori che separano Matteo Renzi da un default politico che potrebbe portare alla fine del suo incarico. Per evitare il crac, però, il premier ha già pronte le sue contromosse. E la campagna acquisti è già cominciata. Sono molti i campi in cui si possono mietere consensi, da destra a sinistra, anche perché non è solo il Pd a perdere pezzi. Pezzi che possono essere raccolti per stringere accordi che permetterebbero di balzare da quel preoccupate nove a qualcosa di più sostanzioso. Zanda e Verdini -  Per questo motivo Renzi ha già dato incarico al capogruppo dem, Luigi Zanda, di contattare i vari interlocutori e di sfoderare i suoi assi nella manica. Primo fra tutti, Denis Verdini. Anche se ancora non sono nati gruppi ufficiali, pare che l’ex fedelissimo di Silvio Berlusconi abbia incontrato il premier a palazzo Chigi, e che possa contare dalla sua circa una dozzina di verdiniani pronti a seguire le sue indicazioni. E pare che sia stato lo stesso Renzi a chiedere a Verdini di “metterci la testa”, e di fornire al Governo il sostegno necessario. Fittiani e grillini – Da considerare c’è poi un eventuale appoggio, magari solo su alcuni punti condivisi, dell’ala fittiana. Raffaele Fitto ha infatti ormai costituito il suo gruppo al Senato, e può contare di 12 senatori. Certo un sostengo aperto a Renzi sarebbe pericoloso per lui in questa fase politica, proprio quando sta cercando di ricostruire l’identità del centrodestra. Ma non si può mai dire. Più certa sembra invece la disponibilità degli ex grillini, usciti dal partito e finiti nel gruppo Misto: sarebbero circa una decina e il dialogo con loro non si è mai rivelato troppo complicato. Infine ci sono i senatori a vita, che stanno nel gruppone del Psi-Autonomie, che conta di 19 senatori. Insomma, fra incerti, veterani, delusi e fuoriusciti sembra proprio che la rete gettata da Zanda alla fine percherà più di qualche pesce. di Leonardo Grilli