Vecchia storia
Bersani propone ancora il conflitto d'interessi, il disco rotto del Pd
Pier Luigi Bersani ormai è alla frutta. Non sa più cosa dire per non perdere la grande sfida con Silvio Berlusconi. Il Cav è in corsia di sorpasso. Allora il Pd e il suo segretario per raccogliere in extra time una manciata di voti rispolvera il disco rotto del "conflitto d'interessi". In un messaggio inviato ad un incontro organizzato dall'associazione Articolo21, Bersani attacca e ritorna alla carica con una proposta di legge che i governi di centrosinistra per ben due volte hanno evitato di fare: "Il conflitto di interessi sarà una delle prime leggi che porterò all'approvazione ed è mia intenzione far entrare l'Italia in Europa anche in materia di normative antitrust e di autonomia del servizio pubblico. Voglio una dichiarazione di impegno comune per risolvere il caso-Italia e impedire, con una norma, le candidature ai titolari di concessioni televisive su base locale, regionale e nazionale". Insomma Bersani ci prova con quel conflitto d'interessi che per tante volte la sinistra ha tirato fuori come arma dell'antiberlusconismo galoppante. Ma come sempre la sinistra usa le norme anti-Silvio solo per reclutare la pancia degli elettori più "rossi". Ma il disco ormai si è rotto. Lo sanno anche a sinistra. Disco rotto - Ma Bersani insiste: "Abbiamo la possibilità di chiudere una vicenda di venti anni e con una politica personalistica, un meccanismo che ci ha portati al disastro, sull'orlo del precipizio: il berlusconismo è diventato contagioso". Secondo il leader democratico, infatti, "Dopo Berlusconi cosa c'è? Dopo Monti cosa c'è? Dopo Grillo, dopo Ingroia cosa c'è? Noi possiamo continuare ad avere il Paese affidato a evenienze di questo tipo? Siamo i soli al mondo, mentre dopo Bersani c'è il Pd". E forse dopo Bersani ci sarà ancora Silvio. Con buona pace del Pd.