Futuro azzurro

Antonio Martino: "Il Partito repubblicano da noi è impossibile"

Matteo Legnani

"E' improbabile, ma può darsi che risorga anche questa volta". Alla luce dell'inciampo dei giorni scorsi a genova e del malore che oggi gli ha impedito di partire per la Puglia, le parole del deputato azzurro Antonio Martino a proposito di un ritorno in auge di Silvio Berlusconi suonano sinistramente profetiche. Ma se l'ex ministro della Difesa e fondatore di Forza Italia nel '94 (ha la tessera numero 2 del partito) è possibilista circa il futuro politico del Cavaliere, Non lascia alcuna speranza al partito che Berlusconi vuole costituire con un occhio all'altra sponda dell'oceano: "Quando avremo il sistema presidenziale con una legge elettorale a turno unico, potremmo pensare di importare quel modello, ma fino ad allora non si prende un bel nulla dall'America. A quanto può arrivare il Partito Repubblicano di Berlusconi? / Sondaggio "Ciccia" anche sull'ipotesi, proposta da Fitto, di rifarsi ai conservatori inglesi: "Non ci siamo, anche in Inghilterra abbiamo un sistema uninominale a turno unico". Secondo Martino è anche improponibile prendere idee dai repubblicani americani: "Ma si può - spiega nell'intervista al quotidiano Il Giorno - prendere qualcosa dalla Forza Italia del '94, come la flat tax che gode di molto più consenso ora rispetto al '94. E poi, serve un sistemaa di selezione del personale che porti a individuare candidati affidabili, persone che hanno già un mestiere e non hanno bisogno di pigliare i soldi da deputato". Non con le primarie: "Hanno un senso in America dove gli elettori partecipano in base a meccanismi collaudati. Ma da noi si rischiano grossi inconvenienti, basta vedere quello che è accaduto nel Pd". Lui, per la ricostruzione, non è sicuro di esserci: "Avendo fatto politica negli ultimi 21 anni comincio ad averne abbastanza, però mai dire mai".