La resa
Matteo Renzi costretto a chiedere scusa su scuola, camorra e pensioni
E' il giorno dell'umiliazione di Matteo Renzi. Scuola, pensioni, e camorristi. Sono scoppiate tre bombe tra le mani di Renzi. Per quanto riguarda le liste "degli impresentabili" del Pd in Campania (la questione era stata sollevata da Roberto Saviano) Matteo Renzi non ha potuto far altro che ammettere. Alle telecamere di Repubblicatv.it ammette: "Le liste del Pd sono liste pulite. Abbiamo cambiato candidato a Ercolano e a Giugliano. Noi siamo intervenuti in modo molto forte. Chiarito che abbiamo fatto una operazione di pulizia, in Campania però le elezioni decidono il futuro di Bagnoli, Caserta, il futuro della lotta alla criminalità. Poi certamente ci sono candidati non solo impresentabili ma anche ingiustificabili". La scuola - Bollente anche il fronte scuola con i sindacati sul piede di guerra e la pagina Facebook con una serie di messaggi contro Renzi da parte degli insegnanti. Su questo punto il premier ha fatto una retromarcia: in merito alle critiche sulla Buona Scuola, il capo del governo risponde: "Berlinguer aveva immaginato la scuola come scuola dell’autonomia: più potere, più libertà, più responsabilità e meno burocrazia e circolari ministeriali. Ma questa autonomia richiede una maggiore responsabilità". E ancora: "Ai presidi - spiega il premier - vogliamo dare tre poteri: scrivere il piano dell’offerta formativa, valutare i docenti, scegliere non solo con le graduatorie burocratiche. Sul primo punto abbiamo già detto che se può essere un elemento di serenità dire che il preside propone e il consiglio di istituto decide per noi va bene. Per quanto riguarda la valutazione dei docenti: vogliamo non darla al preside? Discutiamo". Il presidente del Consiglio è tornato anche sulla questione delle assunzioni: "Una parte degli insegnanti precari - ha detto - illusi dai governi precedenti, vorrebbero entrare tutti. Ma non li puoi prendere tutti. Non puoi immaginare che improvvisamente prendi 400mila insegnanti e li assumi tutti perché la scuola non è l’ammortizzatore sociale degli insegnanti". E ha chiarito che senza riforma non ci saranno assunzioni: "Ci dicono voi non state assumendo non perché lo scegliete ma solo per una sentenza europeà. Falso. Noi assumiamo per investire nella scuola. Per questo senza la riorganizzazione della suola non ci sarà decreto assunzioni". Pensioni - Nella stessa intervista Renzi interviene anche sulla sentenza della Consultaì e spiega: "La sentenza non dice che bisogna pagare domani tutto, che è obbligatorio restituire tutto. Può darsi che la sentenza offra margini, verificheremo". Insomma prende tempo ma fino a un certo punto. "Nei prossimi giorni verificheremo le carte della sentenza, l’abbiamo appresa dalle agenzie il 30 aprile che è stato un brillante modo per festeggiare il primo maggio, verifichiamo per evitare gli errori che ha fatto chi ci ha preceduto. Lo faremo il prima possibile". Alla fine il premier ammette che sarà una pratica da fare il prima possibile.