L'appello
Patrizia D'Addario: "Berlusconi mi ridia la dignità che ho perso. Io non l'ho mai infamato"
“Presidente, mi ridia la mia dignità”. Patrizia D’Addario, la donna da cui è partita l’inchiesta sulle escort a casa di Silvio Berlusconi, si appella al leader di Forza Italia durante il programma di Rai Radio2 Un Giorno da Pecora, condotto da Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro. Il pretesto è il processo "Escort" in cui Berlusconi è parte civile e che in questi giorni si sta tenendo proprio a Bari, la città della D’Addario. “Io mi sono sempre opposta ad ogni tentativo di infamarla – continua la donna – e nemmeno l’ho mai denunciata, nonostante lei abbia fatto dichiarazioni lesive nei miei confronti accusandomi di esser stata ben pagata per infamarla”. Le richieste - Non si tratterebbe però di un rimborso economico, ma morale; dopo aver perso le proprietà di famiglia, gli affetti, il padre, “mi deve ridare la dignità che ho perso”. E riguardo alla visita di Berlusconi alla tomba di San Pio a San Giovanni Rotondo, prevista nei prossimi due o tre giorni, si domanda come faccia “uno che va da Padre Pio, a comportarsi così".