Il gran rifiuto

Gianfranco Fini "cacciato" dagli ex An per "indegnità morale"

Lucia Esposito

Gianfranco Fini voleva iscriversi alla Fondazione che amministra il patrimonio del suo ex partito, ma la risposta è stata netta. No. L'iscrizione è stata rifiutata per "indegnità morale". Qualcuni, come Francesco Storace era d'accordo ma la maggioranza dei soci hanno rimbalzato Fini. A raccontare l'ultima grana di Fini è Il Giornale che spiega come, a pesare sulla decisione sia stato soprattutto la vicenda della casa di Montecarlo oltre il "tradimento" a Silvio per poi approdare verso  Pierferdinando Casini e Mario Monti. La  fondazione a cui Fini voleva iscriversi non ha solo il compito di conservare i valori della destra, ma che gestisce un vero patrimonio di 203 milioni di euro. I soci hanno discusso a lungo ma alla fine ha prevalso la linea dura. "Indegnità morale" è stata la sentenza. La Fonazione An, però, ha smentito la notizia, parlando di "polemiche infondate". La rettifica - Secondo la Fondazione, infatti, "l'on. Gianfranco Fini non ha infatti mai avanzato richiesta di iscrizione alla Fondazione e conseguentemente risulta del tutto non rispondente al vero cge vi sia mai stata una qualsiasi discussione su una domanda mai avanzata. Il Giornale deve essere stato tratto in inganno da una flasa informazione, non si sa bene da chi e a quale scopo. Forse dispiace a qualcuno che la Fondazione abbia accelerato il passo delle sue iniziative con la nomina di Marcello Veneziani a Presidente del Comitato Scientifico e Culturale, con l'indizione dell'Anno della Indentità Nazionale, che si aprirà sul Piave il 24 maggio, e con la predisposizione di un 'corso di Formazione politica' e di diverse altre iniziative"