Ipr per Il Sole 24 Ore

Sondaggio sindaci: Marino, De Magistris e Pisapia i peggiori

Matteo Legnani

Amministrare le grandi città fa male. Lo dice il sondaggio Ipr per Il Sole 24 Ore, che rivela come, con la sola eccezione di Torino, a Roma, Milano e Napoli le cose nelle metropoli vadano male. In testa alla classifica c'è un volto nuovo: si tratta di Dario Nardella, successore di Matteo Renzi a Palazzo Vecchio: il sindaco di Firenze ottiene il 65% dei consensi, quasi 6 punti in più rispetto a quanto aveva ottenuto in termini di consensi al momento della sua elezione. Appena più sotto Antonio Decaro, primo cittadino di Bari, che ha tuttavia visto già erodere parte del gradimento, cedendo quasi un punto e mezzo rispetto all'elezione al 64%. Sul terzo gradino del podio l'ex renziano Giorgio Gori, che in undici mesi da sindaco di Bergamo ha visto il suo gradimento crescere di quasi 10 punt, dal 53 al 63%. Appena sotto il podio Giorgio Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria, che ottiene il 62% di consensi. Nella Top Ten c'è anche Piero Fassino, primo cittadino torinese, eletto nel 2011, ma forte di un gradimento in crescita, che supera il 60%. Per gli amministratori delle altre grandi città, il sondaggio è una galleria degli orrori. Leoluca Orlando, primo cittadino di Palermo, è al 43° posto: se il consenso al momento della sua elezione, nel 2012, era pari al 72,4%, nell'ultima rilevazione di Ipr Marketing il dato è 17 punti sotto, al 55%. A Napoli Luigi De Magistris registra un gradimento del 52,5% e si piazza al 58esimo posto, con un consenso in calo di quasi 13 punti rispetto al momento dell'elezione nel 2011. Stessa posizione per Marco Doria, amministratore di Genova, che cede 7 punti al 52,5%. Bisogna scendere fino alla posizione 67 per trovare Giuliano Pisapia, sindaco della Milano che dal momento della sua elezione ha visto erodersi il proprio consenso di oltre 4 punti al 51%. Meno di un romano su due, per l'esattezza il 49,5% esprime gradimento invece per Ignazio Marino, addirittura all'82° posto, ben 14 punti e mezzo in meno rispetto al consenso registrato nel giorno della sua elezione. Pessime anche le performance dei primi cittadini a 5 Stelle. Sono al 43° posto sia Federico Pizzarotti, sindaco di Parma (-5 punti dall'elezione al 55%), sia Federico Piccitto, primo cittadino di Ragusa (-14,4 punti al 55%), mentre il livornese Filippo Nogarin è addirittura al 76° posto, con 3 punti in meno al 50%.