La replica alle critiche

Berlusconi conferma l'abolizione dell'Imu: io mantengo le promesse

Lucia Esposito

Silvio Berlusconi zittisce tutti e dopo lo tsunami politico scatenato dalle sue affermazioni sulla restituzione dell'Imu, rilancia: "Io sono credibile nel mantenere le promesse, come è già avvenuto con l’abolizione dell’Ici sulla prima casa e con i due contratti con gli italiani del 2001 e del 2010 che sono stati totalmente adempiuti. Lui invece è imbattibile nell’aumentare le tasse”.  Rispondendo a Pierluigi Bersani, dalle pagine del Messaggero Veneto di Udine, che l’ha accusato di fare demagogia e di essere poco credibile con la proposta sull'Imu, Silvio ha rincarato: "Bersani ha nel programma il mantenimento dell’Imu, l’aumento dell’Iva, la patrimoniale e nel Dna l'invidia sociale che lo spinge a tassare chi con il lavoro e i sacrifici è riuscito a raggiungere il benessere e la ricchezza . Monti ha coperto gli italiani di tasse, ha messo in campo il redditometro, ha sguinzagliato Equitalia a perseguitare i cittadini e le aziende in difficoltà. Nessuna persona sensata può credere che l'Italia abbia un futuro su questa strada. Per questo la differenza fra la sinistra e noi è sempre assoluta. Loro credevano di avere già vinto, ma ormai il distacco è ridotto a 3-4 punti, e il trend continua a essere positivo per noi e negativo per loro”.  Nomi sorprendenti Nel governo, se vincerà il centrodestra, ci saranno "nomi nuovi e sorprendenti". Dopo aver confermato che la carica di premier sarà per Angelino Alfano, Berlusconi ha precisato che lui si dedicherà "all’economia perchè é da lì che passeranno le grandi riforme per rilanciare la crescita e lo sviluppo. Comunque al governo penseremo dopo le elezioni. Posso solo dire che ci saranno nomi nuovi e sorprendenti". L’ex premier confida poi che non si sarebbe mai aspettato la metamorfosi di Mario Monti, "altrimenti non lo avrei mai sostenuto, dall’inizio. E’ stato un errore, lo ammetto. Monti aveva garantito che non avrebbe mai usato del suo ruolo tecnico per fare politica, e ha fatto esattamente l'opposto. Era stato scelto per tirare l’Italia fuori dalla crisi, e in un anno di governo pur disponendo di poteri che nessun altro premier ha mai avuto, ha sospinto il paese dentro una spirale recessiva fatta di caduta dei consumi, di caduta della produzione, di caduta degli investimenti, di troppe tasse, di aumento della disoccupazione".