Due pesi, due misure

Domenico Scilipoti a Libero: "Io ero un vero responsabile. Quelli di Scelta civica..."

Giulio Bucchi

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del senatore di Forza Italia Domenico Scilipoti Isgrò.  Le cronache politiche di questi ultimi giorni, che hanno portato alla ribalta l'esperienza dei responsabili, mi inducono a fare chiarezza su una vicenda che ha caratterizzato non poco la mia esperienza di parlamentare. Quando nel 2010 decisi di sostenere il Governo Berlusconi fui mosso dalla consapevolezza che, in quel particolare momento della vita politica italiana, si stava consumando il tentativo di estromettere l'Esecutivo in carica, voluto dagli italiani, per sostituirlo con uno più incline ad assecondare le politiche del rigore imposte da Berlino. Un vero e proprio complotto, concretizzatosi nel 2011 con l'avvento di Monti, le cui trame sono state ben spiegate dall'ex Ministro del tesoro degli Stati Uniti, Timothy Geithner, e dal giornalista Alan Friedman nel suo ultimo libro. Quella di appoggiare il governo di centrodestra non fu una decisione assunta a cuor leggero, ma secondo la mia coscienza era la scelta giusta, e quella che meglio rispondeva, in quel momento, agli interessi del Paese. Eppure il mio nome è stato ripetutamente usato come sinonimo di trasformismo. Gli stessi signori che mi hanno ricoperto di insulti, ora con sconcertante disonestà intellettuale e sfacciato doppiopesismo, definiscono "statisti consapevoli" i nuovi sostenitori del Governo Renzi. Non entro nel merito delle scelte di questi colleghi. Non sarò io a giudicarli né a mettere in discussione l'articolo 67 della costituzione che attribuisce al Parlamentare il sacrosanto diritto di esercitare le sue funzioni senza vincolo di mandato. Saranno gli elettori a valutare se oggi esistono le condizioni che giustificano una decisione delicata come quella che assunsi io 4 anni fa. Per quanto mi riguarda, continuerò a svolgere il lavoro di parlamentare concentrando i miei sforzi per battermi contro l'Europa dei banchieri e del rigore fine a se stesso; per dar voce alle istanze della gente che mi ha eletto e per dare rappresentanza a quel territorio che è il cuore del mio impegno di politico e senatore della Repubblica. Probabilmente questo lavoro non avrà l'attenzione che una certa stampa di sinistra ha dato alle scelte da me compiute nel passato, distorcendole a piacimento e dando un'immagine distorta della mia persona. Ma ciò non mi farà mai desistere dal seguire in ogni decisione sempre e solo la mia coscienza.