La scelta

Forza Italia, Verdini verso l'addio

Ignazio Stagno

Tira aria di tensione in Forza Italia. L’ultima grana riguarda la registrazione dei nuovi tesserati 2014, che si sarebbe dovuta concludere il 15 dicembre. A quella data non risultano iscritti al partito poco più di 60 mila simpatizzanti. Le cifre degli iscritti non fanno ben sperare. A fine settembre, a Roma risultavano tesserati in 2 mila appena, 181 a Frisinone, 61 a Latina, 21 a Rieti e nelle ultime settimane la situazione sembra sia migliorata di poco. A Palermo in questi giorni si toccava a stento quota mille, 2.500 a Torino, in tutta la Puglia non più di 5 mila, va meglio in Veneto (8 mila) e Lombardia (10mila). "I dati ufficiali li riceveremo a febbraio, non vedo dove sia l’allarme, vedrete che si supererà quota 100mila" sostiene il responsabile tesseramento Gregorio Fontana, come racconta Repubblica. "E poi, abbiamo quasi triplicato i costi, per rendere l’iscrizione una cosa seria, non mi sembra che nel Pd del 40 per cento vada meglio". Il nodo Verdini - Ma assieme al rinvio dei tesseramenti, a tenere banco tra i forzisti è la voce dell’imminente addio di Denis Verdini, lascerebbe a fine anno la carica di responsabile organizzativo. "Se questa volta lo fa per davvero, è solo per evitare imbarazzi al partito, per questioni personali e giudiziarie" racconta chi lo conosce bene e lo frequenta. Verdini di certo è un uomo chiave per il partito. E' il tessitore delle riforme, alle prese con chi come Brunetta bombarda ogni giorno il Patto del Nazareno e con i dubbi dello stesso Berlusconi. Tra i motivi del probabile addio ci sarebbero anche i dissidi con Maria Rosaria Rossi. Il ruolo sempre più ingombrante della tesoriera non va giù a Verdini. Tant’è, stavolta il leader sarebbe intenzionato ad accettare le dimissioni più volte minacciate. L’ex Cavaliere ieri sera ha riunito per gli auguri i 60 senatori a cena, stasera toccherà ai 70 deputati. Chissà se lo strappo con Verdini verrà ricucito prima di Natale.