La svolta
Matteo Salvini: "Sul Sud abbiamo sbagliato tutto"
Molti analisti politici e commentatori (incluso il direttore di Libero Maurizio Belpietro) hanno sottolineato come per vincere Matteo Salvini dovrebbe conquistare anche il Sud, togliere l'etichetta del Nord al partito e convincere anche il Meridione che il suo partito non ha a cuore solo i problemi del Nord, non ha in agenda solo il federalismo, ma guarda con attenzione anche al Sud. Il nodo del Sud - Oggi, lunedì primo dicembre, in un'intervista su Rtl il leader della Lega parla anche del Sud. E fa mea culpa. "Cosa mi ha fatto cambiare idea sui meridionali? Sono i fatti, probabilmente il Sud lo conoscevo poco, ho fatto e abbiamo fatto degli errori. Adesso sono stra-convinto che l'Italia o si salva tutta, da Nord a Sud, o non ce n'è per nessuno. Prima ci si risolleva tutti insieme dalle due emergenze, disoccupazione e immigrazione", poi si parla di autonomia e federalismo, "risposte che servono anche al Sud". Insomma Salvini apre al Meridione, "rinnega" le origini della Lega e ai suoi cavalli di battaglia sul federalismo. Il presidente della Repubblica - E sulla partita del Quirinale, Salvini ha le idee chiare: "Quando Berlusconi mi ipotizza Giuliano Amato presidente della Repubblica a me vengono i capelli dritti sulla testa, Giuliano Amato è quello del prelievo forzoso sui conti correnti nel ’92, è quello dalle pensioni da decine di migliaia di euro al mese, è uno dei padri dell’euro e di questa Europa, e della Costituzione europea", ha detto in radio Salvini. "Sull’Europa, e lo dico da europarlamentare, non sono assolutamente disposto a mediazioni, perché questa Europa è irriformabile così come è, è da abbattere e ricostruire da capo in maniera più trasparente e fondata sul lavoro, non sulle banche, sui vincoli. Su questo Berlusconi deve decidere, non può stare un giorno qui un giorno là", ha aggiunto. Quanto a nomi di altri indesiderati per il Colle, Salvini esplicitamente presenta una short list: "Prodi e Veltroni". E, ironico prosegue: "Ci sono altri nomi per il Quirinale ma non li facciamo per non danneggiarli, perché se li fa la Lega durano 20 secondi". Si tratta, ha spiegato il segretario federale della Lega Nord, di "persone di alto profilo che vengono dal mondo delle imprese, delle professioni e dalla cultura. Mi piacerebbe un non politico, magari non eccessivamente schierato a sinistra". Il futuro dei partiti - Per quanto riguarda il futuro dei partiti, Salvini è sicuro che tra sei mesi "alcuni partiti che ci sono oggi come Ncd non esisteranno più. E anche Forza Italia se non cambia decisamente non credo andrà molto lontano". Quanto a possibili alleanze nell’area del centrodestra, Salvini ribadisce di preferire "un cammino un po' più lungo" per il Carroccio, senza rischiare di dover "annacquare le proprie idee e la propria identità. «ossiamo crescere tanto come Lega, vediamo cosa succederà al centro-sud. C’è spazio per coinvolgere nuove persone che non hanno mai fatto politica, ma non dobbiamo montarci la testa, dobbiamo essere più umili di prima" Dai microfoni di Radio Padania Salvini ha dato appuntamento a sostenitori e militanti per domenica 14 dicembre: «il nostro obiettivo - spiega - è avere mille sedi in tutto il Nord, per coinvolgere nuove persone. Abbiamo bisogno di tanta gente". Gli scontri in piazza - Salvini poi fa un'analisi della situazione politica di questo momento. "L’economia sta condannando Matteo Renzi tra un mese sarà anche peggio". Ne è convinto Matteo Salvini. "Quando hai un tasso di disoccupazione come questo, rischia di mettere in ballo la coesione sociale: rischiamo veramente gli scontri di piazza se vanno avanti con il Jobs act e le riforme di cui la gente non interessa nulla", ha proseguito il segretario federale della Lega Nord, rispondendo ai giornalisti a margine della conferenza sulla macro-regione alpina. "Stanno giocando col fuoco e noi cerchiamo di spegnerlo - ha proseguito Salvini - La riforma elettorale se la balocchì Renzi. Non ci appassiona, non è la priorità del Paese".