Atto secondo

Brunetta-Berlusconi, dopo il grande gelo la pace

Eliana Giusto

Dopo la lettera scritta da Renato Brunetta a Juncker dalla quale Berlusconi ha preso subito le distanze, fra i due torna il sereno. Brunetta, che aveva aspramente criticato la manovra del governo in una missiva, ha poi specificato che lui è l'unico "a fare opposizione e la rivendico".   E' vero che Berlusconi ha detto che il patto del Nazareno sottoscritto con Renzi non è mai stato "così solido" ma il fatto è che Silvio, spiega al Corriere della Sera, "è una persona generosa. E finchè dura...".  E ancora: "Io conosco Berlusconi da troppo tempo, l'ho già visto all'opera. E ricordo bene quella notte del 5 dicembre del 2012 quando decise di far cadere il governo Monti, che aveva fallito su economia e giustizia. Oggi la situazione è molto simile...". Il capogruppo di Forza Italia alla Camera parla dei nodi della legge elettorale: "l'Italicum è stato cambiato da Renzi 15-16 volte, disattendendo l’accordo per cui si sarebbero potute operare modifiche solo con l’intesa totale tra le parti. Oggi c’è l’innovazione sistemica del premio di lista, che assieme alla riforma costituzionale e del bicameralismo perfetto porta di fatto a un monopartitismo imperfetto con monocameralismo che permettono al vincitore di prendere tutto, dalla presidenza della Repubblica a ogni carica istituzionale. Un potere senza bilanciamenti, smisurato, che sommato all’occupazione delle tivù e dei media, già in atto, crea un grande rischio democratico. Io sono preoccupato seriamente per la tenuta del Paese".  Insomma, se la legge elettorale non cambierà Forza Italia non la voterà: "Certo, mi pare che lo abbia detto con durezza  anche oggi Berlusconi. Non ci siamo su premio di lista e soglie, e i patti vanno rispettati. La sfida è in Parlamento, se Renzi non lo abolisce prima, si intende... E in Parlamento ne vedremo delle belle, contrarietà alla legge su alcuni punti ce l'ha anche la minoranza Pd: ci sarà di che divertirsi, ne sono certo".