Silvio Berlusconi, da Folli a Franco per i commentatori di sinistra è "morto": "Lungo tramonto", "quanti lividi"
Preparate i crisantemi, al funerale di Silvio Berlusconi ci hanno già pensato gli altri, da Massimo Franco sul Corriere della Sera a Stefano Folli su Repubblica. A giudicare i principali quotidiani italiani, la mattina del 12 novembre verrà ricordata come la data di morte politica del leader di Forza Italia. E giusto per non farsi mancare nulla, ecco che Giuliano Ferrara sul Foglio dà qualche colpo di chiodo alla bara dei ribelli forzisti, definiti senza giri di parole "storditi dai fatti, senza una linea". Insomma, futuro gramo per il principale partito del centrodestra italiano e il suo storico leader. Folli: "Il lungo tramonto di Silvio" - Tutto parte dalla trattativa sull'Italicum con Matteo Renzi. "Berlusconi può solo guadagnare tempo", attacca Folli su Repubblica. "Una volta avrebbe probabilmente rovesciato il tavolo", lamenta nostalgico Folli. Dunque, il dilemma sul Cav a sinistra è: fascista e anti-democratico oppure zerbino del premier? L'ex notista del Sole 24 Ore parla di "mortificazione pubblica" di Berlusconi, "consapevole che, un passo dopo l'altro, il suo vecchio partito o quel che ne resta sta per essere fagocitato dal renzismo". Un "lungo tramonto", malinconico, che si regge solo sulla "tutela puntigliosa del patrimonio aziendale e familiare, ma è inutile cercare l'antico spirito battagliero". Sorgi: "Ecco cosa farà il Cav" - Su La Stampa Marcello Sorgi sottolinea il "problema di prospettiva di Forza Italia e, forse, quelli personali di Berlusconi". Il notista poi propone una previsione su cosa succederà nelle prossime ore, alla luce dei rapporti di forza con i ribelli di Raffaele Fitto: "Berlusconi si riserva di dichiararsi deluso e decidere di far votare contro i gruppi parlamentari di Forza Italia (sull'Italicum e le riforme, ndr), salvo poi modulare assenze e dissensi interni in modo da non disturbare davvero il manovratore di Palazzo Chigi". Franco: "I lividi di Berlusconi" - Secondo Franco sul Corriere, invece, "L'entusiasmo dei partiti minori segna di rimbalzo la sconfitta, almeno finora, dell'impostazione di Berlusconi sulla legge elettorale. E allontana qualunque illusione di ricompattamento del centrodestra". Forza Italia è un partito "con lividi" e "diviso", Silvio è subordinato a Renzi e "si prepara ad un accordo subìto", "preoccupato dalla prospettiva di diventare marginale non solo numericamente ma politicamente: uno spettro inquietante soprattutto in vista dell'elezione del nuovo capo dello Stato, all'inizio del 2015". Ecco, quel che sembra sottovalutare la maggioranza dei commentatori di centrosinistra è che la partita si sta giocando non solo e non tanto sull'Italicum, quanto sul Quirinale. Tra qualche mese si vedrà con chi Renzi preferirà trovare un accordo. E chi, tra Berlusconi, Grillo e Salvini, avrà ancora il maggior peso in Parlamento.