La polemica
Matteo Salvini aggredito a Bologna, la Lega Nord: "Angelino Alfano si deve dimettere"
"Un abbraccio affettuoso a Matteo Salvini e a chi con lui ha subito la violenza fascista dei centri sociali. Il ministro Alfano deve spiegare". Roberto Maroni su Twitter esprime la vicinanza del popolo della Lega Nord al segretario, vittima di un'aggressione in un campo rom di Bologna durante un sopralluogo "contestato" dall'ultra-sinistra cittadina, che ha pensato bene di accogliere Salvini a suon di sassi contro l'auto, sfondata. L'attenzione politica della Lega, al di là delle polemiche sul "chi ha provocato chi", si sposta ben presto sulle responsabilità di chi doveva garantire l'ordine pubblico, a cominciare dal ministro degli Interni Angelino Alfano. D'altronde, che la visita di Salvini al campo rom fosse "a rischio" era cosa risaputa a Bologna. Abbraccio affettuoso a @matteosalvinimi e a chi con lui ha subito la violenza fascista dei centri "sociali". Min. @angealfa deve spiegare— Roberto Maroni (@RobertoMaroni_) 8 Novembre 2014 La Lega: "Alfano, dimettiti" - "Silenzio di Grasso, Boldrini e Renzi: per i benpensanti radical chic l'incolumità fisica dei leghisti non conta nulla. Per loro la vita dei leghisti valga meno delle altre", si lamenta il capogruppo della Lega alla Camera Massimiliano Fedriga, che punta il dito contro il silenzio della sinistra e delle autorità. Più diretto il capogruppo del Carroccio al Senato Gian Marco Centinaio: "Chiediamo le immediate dimissioni di Alfano. Le sassate ricevute da Salvini oggi - osserva Centinaio - dimostrano che in questo paese comandano i centri sociali, i rom, i clandestini e i delinquenti. Tutti coloro che in barba alla legge vogliono imporre le proprie convinzioni restano sistematicamente impuniti, peggio: sono coccolati da stampa e sistema. Vergogna. Tanto non ci fermerete mai, la gente è con noi!". La reazione di Ncd - Di fronte alle accuse leghiste, Ncd fa gruppo intorno al ministro nonché suo leader. "L'assalto a Salvini dei centri sociali è certamente gravissimo e va perseguito. Ma il protagonismo di Salvini mirato per quello che riguarda i tempi e i luoghi ha puntato a sua volta ad incendiare la prateria, innescando processi e reazioni con obiettivi elettorali e demagogici - spiega in una nota Fabrizio Cicchitto -. Ipotizzare poi la legge del taglione e una marcia sui campi rom significa scegliere volutamente il fomentare meccanismi di reazioni e controreazioni, assolutamente pericolosi". Sul giornale online del Nuovo Centrodestra, L'Occidentale, si legge: "Visto che non siamo animali a Salvini va tutta la solidarietà del caso per l'aggressione subita oggi dai balordi dei centri sociali. Non è nel nostro stile uscirsene con un Se l'è cercata, né tanto meno abbiamo mai concesso nulla alle teste calde della sinistra antagonista". "Davanti alla reazione della Lega - prosegue polemicamente l'articolo - che puntualmente strumentalizza l'accaduto per tornare a colpire il ministro Alfano, chiedendo la rimozione immediata del Prefetto e dei Questori bolognesi e lasciando addirittura intendere che la polizia abbia avuto la consegna di non intervenire, viene spontaneo suggerire una cosa a Salvini. Visto che da giovane, non troppi anni addietro, era leoncavallino e comunista padano, di casa e sodale dei centri sociali, esperienza di cui a oggi è rimasto soltanto l'orecchino, il segretario della Lega Nord si faccia un esame di coscienza sulla sua storia personale e su certa pratica della politica esercitata fuori dai recinti istituzionali. Lasciando in pace - conclude L'Occidentale - chi suddette ratiche ha sempre condannato e i centri sociali nella sua storia personale li ha visti solo col binocolo».