Alternative al Senato
Pd, Matteo Renzi ha un piano B: mollare Silvio Berlusconi e portare nella maggioranza i grillini. Tutti i dettagli
A Palazzo Chigi e Palazzo Madama gira un dossier commissionato direttamente da Matteo Renzi ai suoi bracci destri nel Pd. Un piano (non così segreto) per cambiare cavallo, sostituire nella maggioranza l'alleato "ombra" Silvio Berlusconi con quei cavalli pazzi dei senatori fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle e non solo. Dietro la frenata dell'ultimo vertice tra il premier e il Cavaliere sulla legge elettorale ci sarebbe proprio questo timore nutrito dal leader di Forza Italia: la possibilità, cioè, che una volta varato il nuovo Italicum Renzi possa viaggiare spedito in Parlamento, mettendo in un angolo gli azzurri e allacciando rapporti con l'altra parte del Senato, quella composta da grillini, ex grillini e gruppuscoli vari, approvare quel che c'è da approvare (senza i voti di Forza Italia) e andare rapidamente al voto, già nel marzo 2015. Pd-M5S, eletta la Sciarra alla Consulta - D'altronde, è la tesi di Berlusconi, Renzi e i dem stanno già portando avanti un "ribaltone": nella partita sulla nomina dei membri della Corte Costituzionale, il premier ha abbandonato i propositi di intesa con il Cavaliere (i rispettivi candidati sono stati sistematicamente bocciate negli ultimi mesi) cercando invece sponda proprio nel M5S. Non a caso, notizia di giovedì pomeriggio, è stata eletta Silvana Sciarra alla Consulta come proposto dai dem e accettato dai grillini (dopo l'88% di voti positivi al sondaggio interno), mentre è possibile la convergenza Pd-M5S anche su un altro tema caldo, quello della responsabilità civile delle toghe. Il piano B di Renzi - Alla luce di tutto ciò, e dei movimenti delle ultime settimane, Berlusconi avrebbe frenato sull'Italicum per non concedere a Renzi la "pistola carica e sempre pronta a sparare", come ha definito Renato Brunetta una legge elettorale fatta e finita, in grado di aprire le porte del voto anticipato in ogni momento. D'altronde, le manovre di Renzi sono sempre più decise. Fabio Martini sulla Stampa riferisce dei nuovi obiettivi del premier. Mollare i forzisti e creare un nuovo gruppo parlamentare al Senato, una "stampella" per l'attuale maggioranza in grado di neutralizzare la necessità (specie sulle riforme istituzionali) di contare sui voti dei berlusconiani. Nel nuovo gruppo parlamentare, secondo i disegni degli sherpa dem Lorenzo Guerini e Luigi Zanda, andrebbero a confluire i 15 senatori grillini "fuoriusciti", gli altri eventualmente cacciati da Beppe Grillo, i 3 di Italia lavori in corso, i 4 di Movimento X, i 6 "battitori liberi" e i 2 del Gruppo misto. Certo, l'amalgama tra le varie componenti sarebbe decisamente complicato. Ma forse, è la speranza di Renzi, basterà la minaccia di essere spazzati via dalle urne per far preferire alla Armata Brancaleone mesi di sostegno silenzioso e obbediente al governo. E pazienza se sia lo stesso Renzi, in fondo, a non essere affatto dispiaciuto di un ritorno al voto anticipato. Prepariamoci, al Senato potrebbe andare in scena un gigantesco gioco: quello tra il gatto e il topo. di Claudio Brigliadori @piadinamilanese