La decisione

Luciano Violante: "Mi ritiro dalla corsa per la Consulta"

Lucia Esposito

"Signore e signori del Parlamento, le Camere avrebbero dovuto eleggere due giudici della Corte Costituzionale nel giugno scorso. A distanza di quattro mesi da quella data nulla è cambiato". Inizia così la lettera pubblicata sul Corriere della Sera in cui Luciano Violante annuncia di rinunciare alla corsa per la Consulta. Per Violante è "necessario fermare una deriva che offende l’autorevolezza delle istituzioni e la dignità delle persone». Per questo il candidato del Pd invita a "scegliere altra personalità ritenuta più idonea ad ottenere il consenso necessario".  La lettera - Nella lettera Luciano Violante sottolinea che "il protrarsi dell’indecisione" sta producendo "grave discredito delle istituzioni parlamentari". Per questo l’ex presidente della Camera ringrazia "gli oltre cinquecento parlamentari" che lo avevano finora votato e invita il Parlamento a scegliere un’altra persona e osserva: "Nessun Paese può tollerare per troppo tempo una vita parlamentare frenata da ribellismi e forzature" perché "una democrazia incapace di decidere attraverso il rispetto delle reciproche posizioni è una pura rappresentazione teatrale". Per Violante infatti "le leggi sono inefficaci senza i buoni costumì, che impongono comportamenti misurati e lungimiranti soprattutto quando sono in questione le nomine di organi di garanzia". In queste circostanze, scrive, "Concorrere a decisioni rapide e responsabili diventa un dovere per la considerazione dovuta tanto al Parlamento quanto alla Corte Costituzionale". E conclude chiedendo la "rapida elezione dei due nuovi componenti della Corte Costituzionale" per restituire "così alla politica l’autorevolezza che le spetta in una democrazia funzionante".