L'intervista

Pd , Matteo Renzi a Otto e mezzo: "Il Pd non tratta con i sindacati"

Ignazio Stagno

Lilli Gruber torna in tv dopo uno stop dovuto ad un breve malanno e ad Otto e Mezzo. Dopo un "ringraziamento a  Giovanni Floris" presenta il suo ospite, Matteo Renzi. Il premier attacca subito i sindacati. Renzi non ha digerito la manifestazione della Cgil di sabato scorso per le vie di Roma. Così a chi gli chiede se tratta con i sindacati risponde così: "Trattare cosa? La cosa surreale è che Camusso dica che si deve trattare. È giustissimo che sindacato tratti ma tratta con gli imprenditori per salvare posti di lavoro. Il sindacato non fa trattative con il governo, non chiede permesso, le leggi non si scrivono con i sindacati ma in Parlamento". "I sindacalisti si candidino" - E ancora: "Se i sindacalisti vogliono trattare si facciano eleggere, ce ne sono già, si troverebbero a loro agio", aggiunge il il premier. Poi torna sulla Leopolda e sulle parole di Davide Serra che aveva chiesto di limitare il diritto di sciopero per gli statali: "Non sono assolutamente d'accordo. Il diritto di sciopero è sancito dalla Costituzione e va garantito". A questo punto Renzi parla anche della riforma della legge elettorale: "Noi stiamo crecando di portare avanti un nuovo sistema che preveda l'elezione diretta del premier come nel caso dei sindaci. Serve che i partiti siano liberi dai freni dei piccoli partitini, con questa legge elettorale un premier potrà governare per 5 anni senza dover discutere su ogni provvedimento". "Il Fisco cambierà" - Renzi parla anche del Fisco e della visita della numero uno dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi alla Leopolda: "I controlli devono cambiare. Il Fisco deve diventare amico. E fa bene la Orlandi a mostrarsi in pubblico e ad andare in tv. Bisogna cambiare l'immagine del Fisco. Noi abbiamo una concezione sbagliata perchè vediamo il Fisco come un mostro pronto ad azzannare. Invece cambierà tutto".  "Ho preso più voti della Merkel" - Infine Renzi parla anche del ruolo dell'Italia in Europa e dopo i richiami Ue sulla manovra afferma che il "contenzioso è ormai chiuso". Poi avverte la Merkel: "Io ho preso più voti di lei in Europa e non ci sto a fare la bella statuina al circolo del tè, io rappresento gli interessi dell'Italia in Europa. Su questi punti mi trovo più d'accordo con Londra che con Berlino". Insomma Renzi guarda avanti e cerca di mettere a tacere la sinistra dem, i sindacati e l'Europa. Ma le tasse nascoste nella manovra presto busseranno alle porte degli italiani...