politica
L.stabilita': Cappellini (Lombardia), a rischio anche cultura e Pd tace
Milano 18, ott. (Adnkronos) - "La nuova Legge di Stabilità porta alla disintegrazione anche della cultura e dai consiglieri lombardi del Pd neanche una parola. E questo sarebbe il loro modo di difendere la cultura tanto sbandierata sul territorio? Siamo di fronte a una situazione intollerabile: se vengono confermati i tagli la Regione non riuscirà più a garantire le sue politiche culturali (dai contributi agli enti di cui é socio fondatore come il Teatro alla Scala, il Piccolo Teatro, il Centro Sperimentale di Cinematografia e tutti gli altri enti che anche nei diversi territori ricevono a vario titolo risorse dalla Regione) oltre che i fondi di rotazione per i restauri di monumenti, chiese, siti archeologici e sale dello spettacolo, fino agli eventi sui territori". Lo afferma Cristina Cappellini, assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia, che attacca in particolare i rappresentanti lombardi del Partito Democratico e degli altri gruppi di opposizione che a suo dire "non hanno ancora detto una parola su una Legge di stabilità che mina la cultura in Lombardia". "Come faremo -aggiunge- in questa situazione a sostenere il tessuto culturale della nostra Regione e l'Expo 2015? Gli eletti con i voti dei lombardi sia in consiglio regionale che in Parlamento cosa fanno? Lasciano morire il proprio territorio per compiacere le derive autoritarie del loro premier Renzi? É un atteggiamento vergognoso. Convocherò - ha detto ancora l'assessore della giunta Maroni - gli interlocutori del mondo della cultura e i soci fondatori degli enti a rischio perché oggi più che mai c'è bisogno di fare una battaglia comune per la sopravvivenza della cultura. Quella Cultura con la 'C' maiuscola che la giunta Maroni ha messo al centro delle proprie politiche ma che viene messa seriamente a rischio dalla furia demagogica di chi a Roma anziché preoccuparsi dei veri sprechi fa le pulci alle Regioni virtuose come la Lombardia".