Patto col Diavolo

Matteo Renzi pronto a cedere la sovranità dell'Italia ai falchi del rigore

Andrea Tempestini

Il patto col "Diavolo", dove il Diavolo è l'Europa e chi sottoscrive l'accordo è il nostro premier, Matteo Renzi. Uno scenario un po' inquietante, tratteggiato da Dagospia. La sintesi? L'Italia cede la sua sovranità in cambio della possibilità di sforare sui parametri di Maastricht. Insomma, pur di incassare il "sì" a qualche riforma, l'uomo da Rignano sull'Arno è pronto a "cedere" Palazzo Chigi alle istituzioni europee dominate da Angela Merkel e dal fronte pro-rigore. Il programma, secondo Dago, verrà esposto alla Camera dal premier: una corsa a tappe in vista della legge di Stabilità e delle riforme, in primis quella sul Lavoro. Commissariamento di fatto - Il punto è che stando ai rumors da Palazzo Chigi uscirà una legge di stabilità che non rispetterà l'impegno dell'1,8% nel rapporto deficit-Pil per il 2015 (pur restando sotto il 3%). Inoltre il deficit non verrà ridotto dello 0,5 per cento. Dunque, per Renzi, è d'obbligo trovare un escamotage per potersi permettere simili sforamenti. Ed è in questo contesto che, stando alle anticipazioni, nel suo discorso a Montecitorio Renzi potrebbe accennare alla possibilità che Bruxelles, d'ora in avanti, verificherà la puntuale attuazione delle nostre riforme. Una sorta di commissariamento di fatto, con l'Europa pronta a prenderci a bacchettate sulle mani (e pronta a scrivere per noi le future leggi). Falchi del rigore - In sintesi, il piano dovrebbe essere questo: Roma metterà nero su bianco il programma di riforme e i relativi tempi, per poi consegnarlo alla Commissione europea dominata dai falchi rigoristi della Merkel. La Commissione stessa, "capitanata" dal finlandese Katainan, valuterà l'impatto del piano, con la possibilità di ritoccarlo anche con missioni apposite nel nostro Paese. Successivamente, come detto, vigilerà sui tempi di attuazione. Sotto al tacco continentale - Una fonte del Tesoro citata da Dagospia spiega senza peli sulla linga: "Torneremmo alla situazione del 2011 post-vertice di Cannes, con il monitoraggio stretto che poi non fu messo in atto perché si ritenne sufficiente la nascita del governo Monti". L'obiettivo di Renzi è quello di spacciare questa cessione di sovranità come un'opportunità per l'Italia, che potrà così sforare i parametri dei patti (di poco e per un solo anno). Secondo la stessa fonte, infine, la Commissione europea continuerà a spingere per una maggioranza parlamentare (in Italia) il più ampia possibile, una circostanza che, sotto il tacco Continentale, ci potrebbe condannare al prolungarsi di larghe intese o governi non eletti, chissà per quanti anni.