L'agenda del Cav
Forza Italia, Silvio Berlusconi cambia tutto: ipotesi primarie a dicembre e centrodestra unito
"Ah, vedo che mi ha chiamato Angelino Alfano... Guardate qua, m'ha cercato pure Roberto Formigoni...". Silvio Berlusconi sfoglia il suo dossier del "dopo-Ruby", dove si è fatto annotare i nomi di chi lo ha cercato per congratularsi dell'assoluzione, e anche sulla base di quell'elenco lavora alla ricostruzione del centrodestra. Tommaso Labate, sul Corriere della Sera, snocciola i piccoli riti quotidiani del Cavaliere, che con la vittoria in Tribunale a Milano si è liberato del fardello giudiziario (in attesa dei prossimi appuntamenti, dal Ruby-ter a Napoli) e si è ributtato sulla politica. Nei prossimi giorni, per esempio, la sua agenda prevede un nuovo incontro (martedì 22 luglio) con Raffaele Fitto, un faccia a faccia chiarificatore per far sotterrare una volta per tutte l'ascia di guerra ai frondisti azzurri. Da qui ripartirà il Cavaliere, da qui ripartirà Forza Italia. Da Forza Italia alla Casa delle Libertà - L'obiettivo, come spiegato da Paolo Emilio Russo su Libero in edicola oggi, domenica 20 luglio, è "cambiare". Cambiare partito, cambiare prospettive. L'ipotesi è quella di superare Forza Italia, durata meno di un anno, per tornare alla Casa delle Libertà o perlomeno a un impianto simile, in grado di radunare sotto lo stesso tetto berlusconiani, alfaniani, montiani, centristi alla Mauro. E poi la destra, dalla Lega Nord a Fratelli d'Italia-An fino a Storace. Un progetto ambizioso, forse ardito, se è vero che anche oggi Angelino Alfano continua a lanciare segnali di apertura a Berlusconi, ma non al resto della truppa: "Silvio scelga: o con noi nei nuovi Popolari o con gli estremisti", cioè gli anti-euro alla Salvini. Ma Berlusconi ci crede: si può tornare insieme, riunendo i moderati e tutti quelli che non si riconoscono in Matteo Renzi, anche perché l'alternativa è andare incontro a un bipolarismo stritolante con il premier e il Pd da un lato e Beppe Grillo dall'altro. Ipotesi primarie a dicembre - La strada per mettere d'accordo tutti, da Monti e Casini (i meno probabili del lotto) fino a Storace, è obbligata: primarie. Innanzitutto, di Forza Italia: nell'ottica di un "partito leggero" (addirittura con una "nuova sede", secondo quanto sussurrato dal Corsera), largo ai nomi giovani di imprenditori e politici slegati dai vecchi schemi, con Mariastella Gelmini in cima alla lista pensata da Berlusconi. I tempi potrebbero essere brevissimi, con la consultazione organizzata già a dicembre. E il Cav? Per sé avrebbe pensato al ruolo di "padre nobile", fuori dalla mischia ma ancora con la possibilità di intervenire nell'organizzazione e nelle scelte del partito. D'altronde, il verdetto delle Europee ha chiarito che l'ago della bilancia è ancora lui. Poi, dopo aver ridisegnato Forza Italia, verrà la sfida vera: rimettere insieme i cocci di un centrodestra ancora competitivo, ma solo se unito.