Il nuovo Carroccio

Lega Nord, liste: escluso il "cerchio magico"

Andrea Tempestini

di Matteo Pandini Roberto Maroni risponde su twitter a Mario Monti che ha attaccato i padani: "L’unica cosa di cui la Lega si vergogna è di avere un governo come il Suo e della rapina fiscale che avete fatto al Nord". Ma la domenica leghista non s’è incentrata sul discorso bergamasco del premier uscente, bensì sul nodo delle candidature. Parecchie novità, soprattutto in Veneto: fuori alcuni colonnelli come i capigruppo Federico Bricolo e Gianpaolo Dozzo, niente conferma per Francesca Martini, Stefano Stefani, Paola Goisis. Il leader della Liga Flavio Tosi ha deciso che il numero uno per la lista del Senato sarà Massimo Bitonci, l’ex sindaco di Cittadella che aveva conteso al primo cittadino di Verona la guida del partito nella terra di San Marco.  A proposito di capolista: Giulio Tremonti guiderà gli aspiranti senatori padani anche in Piemonte, Emilia Romagna, Toscana. Farà l’uomo immagine del partito nel Centrosud. Sarà dietro a Roberto Calderoli in Lombardia. Mentre in Veneto hanno deciso di escludere chi aveva almeno due mandati alle spalle, a Milano e dintorni hanno fatto scelte differenti. Il bergamasco Giacomo Stucchi, vicesegretario federale, lascia la Camera per il Senato. Con lui ci saranno anche Massimo Garavaglia e Silvana Comaroli, quindi Arrigoni, Centemero, Volpi, Crosio. Per la Camera, nel collegio Lombardia 1 che comprende Milano, capolista sarà Matteo Salvini. Seguono Grimoldi, Rondini, Morelli, Candiani, Monti, D’Amico. Nel Lombardia 2 (Bergamo, Brescia, Varese, Sondrio) capolista sarà il Senatur. A seguire, tra gli altri, Giancarlo Giorgetti, Borghesi, Invernizzi, Caparini, Molteni, Zoffili, Bianchi, Pesenti, Zambelli, Pirovano. Nel Lombardia 3 (Mantova) spazio a Fava, Gibelli e Guidesi.  Tra gli esclusi eccellenti, anche il senatore varesino Giuseppe Leoni (si erano già chiamati fuori, invece, Marco Reguzzoni e Roberto Castelli). Nel prossimo Parlamento non ci sarà neanche la bergamasca Carolina Lussana. In Piemonte, nel collegio 1 della Camera, si candidano il governatore Roberto Cota, poi Allasia e Cavallotto. Cota c’è anche nel collegio numero 2 con Buonanno e Simonetti. Per Palazzo Madama, dietro a Tremonti ci sono Davico e Pastore. Nelle altre regioni, in Trentino Maurizio Fugatti sarà capolista per la Camera. In Friuli riconfermati Massimiliano Fedriga e Mario Pittoni, mentre per il Senato spazio a Follegot e Piasente. In Liguria capolista alla Camera sarà Sonia Viale, quindi Cenedesi e Ragni.    I fedelissimi di Umberto Bossi non nascondono i malumori: la pattuglia che guardava al cerchio magico del Senatur è stata praticamente spazzata via. Uno di loro, Marco Desiderati, aveva messo per iscritto alcune osservazioni per Maroni. In sintesi, chiedeva che i parlamentari di lungo corso venissero candidati per le regionali lombarde anziché per Roma. Così non è stato. Un colonnello vicino al leader spiega: "Sono stati scelti molti candidati giovani, parecchi sindaci per portare la loro esperienza e concretezza in Parlamento. E’ stato possibile anche grazie a Bossi: molti gli hanno fatto pressioni, ma lui ha sempre ricordato che l’ultima parola è del segretario federale".