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Il tesoro dei Parlamentari: 400mila euro di rimborsi non giustificati
In attesa che il piano annunciato dai presidenti di Camera e Senato - Laura Boldrini e Pietro Grasso - con cui tagliare e rimodulare stipendi dei dipendenti del Parlamento diventi realtà (ma mai lo diventerà?), meglio guardare al presente. Meglio guardare alle profumate paghe dei nostri politici, tra stipendi e rimborsi forfettari, senza l'obbligo di fornire alcuna giustificazione. Il Fatto Quotidiano ha fatto i conti in tasca agli onorevoli, riportando i dati delle buste paga che, escluso qualche "taglietto" degli ultimi anni, non accennano a diminuire. Guadagni che, per giunta, in gran parte non vegnono tassati. Il tesoretto - Si parla di una cifra altissima: 400 mila euro a legislatura per ogni onorevole, che si accumulano grazie ai 12 mila euro al mese di entrata, 5 mila euro di stipendio fisso più 7 mila esentasse. Esentasse? Sì, si tratta di quelle spese che sono rimborsate e libere dalla giustificazione. Insomma, bastano due conti ed il tesoretto è fatto. E raggiungere "quota 400mila" non è affatto un'impresa impossibile. Per ottenere il "jackpot" da 12 mila euro netti circa, agli onorevoli, basta partecipare al 30% delle votazioni giornaliere e farsi vedere nella commissione di cui si fa parte. Ma passiamo in rassegna nel dettaglio tutti gli altri dati.. Camera - A Montecitorio un parlamentare incassa "circa 11.700 euro al mese, cioè oltre 140 mila euro l'anno. A questi vanno aggiunti 1.200 euro l'anno di spese telefoniche certificate e 1.850 euro circa al mese per il cosiddetto "esercizio di mandato" (queste spese devono essere certificate e comprendono anche, ad esempio, lo stipendio di un collaboratore e l'organizzazione dei convegni). Fatti due conti, si arriva agilmente a un totale complessivo di 230mila euro. Per i 630 deputati totali significa circa 145 milioni l'anno di soli stipendi e rimborsi (a bilancio però ci sono 154,3 milioni, perché in questa voce vengono calcolati anche i contributi a carico del "datore di lavoro"di Montecitorio). Senatori - Passiamo poi ai senatori. A Palazzo Madama le paghe sono simili anche se con qualche ritocco all'insù. Sono 12.250 euro mensili, quindi 147 mila euro l'anno. A questi se ci aggiungiamo 2.090 euro al mese a cui gli eletti dell'Aula hanno diritto dietro certificazione quadrimestrale, il conto sale a 172 mila euro annui. Il lordo anche in questo caso è maggiore: 236.500 euro l'anno circa. Nel bilancio 2013 di palazzo Madama il costo totale è di oltre 80 milioni per 320 senatori. Se si considera il solo netto dei rimborsi automatici, cioè quelli pagati alle rispettive Camere senza nemmeno una giustificazione - come scontrini, ricevute o biglietti vari - "i deputati vedono arrivare 6.779 al mese, mentre i senatori 7.240 che sommati per 12 mesi fa rispettivamente 81.588 e 86.880. Quindi 407.940 e 434.400 euro a legislatura.