L'intervista

Lega, Tosi: "Caccio il Cav e sfido Salvini, così guiderò il centrodestra"

Ignazio Stagno

Renzi è un bluff. Bossi, Berlusconi e l’indipendenza della Padania vanno messi da parte. E Salvini non può sognare la leadership del centrodestra senza fare i conti con lui. Lui è Flavio Tosi. La settimana prossima si dimetterà da europarlamentare dopo aver raccolto più di 99mila voti alle elezioni di maggio. E a Libero ammette: "Sono pronto a partecipare alle primarie di coalizione. Anche se lo farà Salvini". Tosi, andiamo con ordine. Tutti fanno a gara per trattare con Matteo Renzi, grillini compresi. "Le riforme è meglio condividerle. Però…. Però? Però l’unica differenza che vedo tra Renzi e Berlusconi, oltre all’età, è che il premier è più parolaio del Cavaliere. In più ha il totale appoggio dei mass media. Berlusconi è proprietario di alcune tv e giornali ma non ha mai avuto una copertura praticamente totale come quella di Renzi. Esagerato. Renzi è un chiacchierone. È partito col promettere riforme nei primi tre mesi, ora parla di mille giorni. Pensare che è stato sindaco, eppure io guido Verona da sette anni e nei sei anni precedenti lo Stato mi ha tagliato 37 milioni. In un anno di Renzi me ne hanno tolti 31. Almeno vi avrà sistemato le scuole. O no? Intorno al 20 marzo aveva promesso interventi per 3,7 miliardi e aveva scritto a tutti i sindaci. Gli avevano risposto in 4.400 e lui ha mandato una nuova lettera chiedendo documentazione entro il 23 maggio. Due giorni prima delle elezioni. Ma pare voglia mettere solo 122 milioni totali, altro che quasi 4 miliardi. Però ha imbroccato la scelta degli 80 euro. Nonono, se si legge per bene gli 80 euro in più non sono altro che una richiesta all’Europa di sforare il debito di oltre 40 miliardi. La ricetta Renzi è spesa pubblica e tasse. Vabbè, Tosi, però Renzi ha preso il 40%. Come se lo spiega? Un po’ per Grillo. I sondaggi, che non escludo possano essere stati pilotati, attribuivano al M5S e a Renzi un testa a testa. E molti, per paura di Grillo, hanno scelto il Pd. Poi, come detto, Renzi ha una copertura mediatica assoluta. Nessuno dice che Renzi è stato condannato dalla Corte dei Conti per danno erariale. Berlusconi è stato linciato per molto meno, anche prima delle sentenze, e lo dico io che non sono mai stato tenero con Berlusconi. Per non parlare della vicenda della casa di Firenze che gli pagava l’amico Carrai… Enrico Letta era molto più capace di Renzi, eppure…. Eppure Renzi ha preso il 40% Molti esponenti del mondo industriale si sono esposti a favore del Pd. Non era mai successa una cosa simile, neanche con Berlusconi. E molti industriali italiani hanno in mano i giornali…. Tutti masochisti? Renzi prima di far fuori Letta si è fatto benedire dalla Merkel ed è evidentemente gradito a certi ambienti economici e finanziari. Per fare alcune cose serve copertura, oltre a un mandato ben preciso. Forse la spiegazione del successo di Renzi è un filo più semplice, e va cercata nell’inconsistenza del centrodestra. Non crede? In questo Paese succedono cose strane, per esempio l’inchiesta sul Mose che è scoppiata dopo le elezioni e non prima. E dove anche il Pd è stato pesantemente coinvolto. Eppure anche chi ammette di aver preso mezzo milione se la cava con un patteggiamento. Di quell’indagine resteranno solo gli strascichi su Forza Italia, guarda un po’. Si riferisce al sindaco di Venezia. Anche lei se la prende con le toghe rosse? Lo scontro tra Robledo e Bruti Liberati non è cosa da poco, è in atto uno scontro tra poteri all’interno della magistratura. Tutto questo è inquietante. Ripetiamo la domanda: il problema non è che questo centrodestra è in crisi profondissima? Deve tornare credibile. In fretta. Non credo che Renzi voglia votare nel 2017 o nel 2018, perché non è stupido. Gli conviene votare entro un anno, così da affrontare le macerie del centrodestra. In più, col voto anticipato, non corre il rischio che i suoi bluff vengano smascherati. Parla di riforme ma non combina nulla. Sulle Province ha pasticciato, il Senato è ancora lì, la legge elettorale non è cambiata, sul pubblico impiego vedremo, il daspo per i politici è un mistero. Per il momento ha aumentato solo la spesa pubblica. Tosi, sta parlando da leader del centrodestra. Lo dica chiaro una volta per tutte: si candida oppure no alla guida della coalizione? Voglio partecipare alle primarie. È da sette anni che governo una città. Non sono uno che ambisce a fare il sindaco, sono uno che il sindaco lo fa per davvero. È una frecciata a Salvini che sogna di fare il sindaco di Milano? No, è una frecciata al premier che ha lasciato Firenze per andare al governo. Anche Salvini s’è detto disponibile a partecipare alle primarie. Nessun problema. Sarebbe sbagliato se ogni partito schierasse solo un suo esponente, perché dev’essere una competizione aperta. È una cosa normale. Immagino una gara tra me, Salvini, Passera, Fitto, la Meloni…. Con Salvini ne ha parlato? No, lo do per scontato perché le primarie sono così per forza. Altrimenti non hanno senso, diventerebbero partitiche. E così facendo il centrodestra non vincerebbe mai. Ha citato Passera, col quale lei ha un feeling dichiarato. Lo vede davvero come concorrente o come sua spalla? C’è molta stima, già dai tempi in cui era ministro di Monti. Per capacità ha i numeri per partecipare alle primarie. Cosa c’entra Passera con la Lega? La mia è stima personale. Guardi che le primarie non devono davvero limitarsi all’appartenenza partitica. Un candidato può raccogliere consensi anche all’esterno del suo movimento e magari anche di più. È quello che spera, perché alle Europee ha preso meno voti di Salvini? Non era una competizione tra pari. Lui era capolista e io no. In più avevo annunciato che mi sarei dimesso, cosa che farò settimana prossima. Lei va molto d’accordo anche con Raffaele Fitto. Ha un consenso personale a prescindere, che va al di là di Forza Italia. Come lei? Altrimenti non mi candiderei alle primarie. Ricordo che Renzi ha preso il 40% ma l’affluenza è stata bassissima. Ci sono milioni di voti da recuperare, voti che non sono solo di destra ma soprattutto di centrodestra. E secondo lei bastano le primarie per rilanciare il centrodestra? È un mezzo, ma il problema è che al momento c’è Berlusconi che dice di essere il capo del centrodestra. O capisce che deve farsi da parte o siamo condannati a perdere. Oggi Renzi vince perché non ha rivali. Accantonare Berlusconi non è mica semplice. Bisogna avere il coraggio di fare le primarie e rilanciare un programma liberale, cioè il contrario di quello che sta facendo Renzi. La Lega propone la flat tax. Qualsiasi proposta va dimostrata con i numeri, altrimenti è solo propaganda. Salvini fa propaganda? No, ma è come per la questione dell’euro. Io dissi a Salvini che, pur essendo eurocritico, non credevo percorribile l’uscita dall’euro. Intanto è saltato il gruppo con la Le Pen. È stata una brutta figura per tutti, Le Pen in primis. Ma ricordo che la Lega è una forza di centrodestra, non di destra. Significa che lei non si sarebbe alleato con la Le Pen? Lei è esclusivamente di destra. A luglio la Lega celebrerà il congresso. Ci sta facendo un pensierino? No, credo che Salvini debba restare leader per almeno altri tre anni. Però presenteremo alcune proposte, per esempio la cancellazione del ruolo di presidente a vita. Ma è il ruolo ritagliato per Bossi! Lo proponemmo già due anni fa. Serve meritocrazia, altrimenti è come riproporre i senatori a vita. Bossi, come Tosi o chiunque altro, se vuole incarichi deve guadagnarsi i voti. È per questo che spero che nel nuovo sistema elettorale siano previste le preferenze. Pensa di cancellare anche l’articolo 1 dello Statuto, quello sull’indipendenza della Padania? Io ho una fondazione che si chiama “Ricostruiamo il Paese” e non sono secessionista. La secessione è irrealizzabile e l’ho detto più volte. Anche adesso sta rispondendo da aspirante leader del centrodestra. Si aspetta, anche alla luce di quanto detto finora, altri attacchi giudiziari o giornalistici? Ho messo tutto in conto. Se Berlusconi fosse stato di centrosinistra non avrebbe subito tutto quello che gli è successo negli anni». Chi salva del governo Renzi? Lupi è un ottimo ministro e stimo Alfano. Alfano? Ma è un altro nemico giurato della Lega! É in difficoltà perché ha un ruolo politico in un governo di centrosinistra e che è immigrazionista. La collocazione del Nuovo centrodestra non è con Renzi. E la futura collocazione di Tosi quel è? Ancora nella Lega? Sì, ma resto me stesso e continuerò a dire quello che penso. Non sta facendo un pensierino alle Regionali venete del 2015? Il candidato naturale è il governatore uscente. Ultima domanda. Nei mesi scorsi lei è stato definito «il Renzi di centrodestra» e voleva essere un complimento. È ancora così? Tra me e Renzi c’è una bella differenza. Io faccio quello che dico.