Calderoli: "Cambiamo la M, problema risolto"

Elezioni, ammessi 169 simboli: ricusato il clone di Grillo e la Lega Nord

Andrea Tempestini

Il ministero dell'Interno salva Beppe Grillo e boccia la Lega Nord. Il Viminale ha infatti deciso di ricusare il "simbolo civetta", clone di quello del Movimento 5 Stelle del comico ligure, che era stato depositato dall'ex grillino Danilo Foti. E, parimenti, il Viminale ha ricusato il logo del Carroccio, che aveva al suo interno i nomi di Maroni e di TreMonti, con la "M" maiuscola: un chiaro sfottò al Professore, ma che secondo i selezionatori del ministero non può essere utilizzato. Monti, insomma, non si tocca. Tra gli altri simboli ricusati, Liberi da Equitalia di Angelo Pisani, in corsa con il Pdl sia alla Camera al Senato. Nelle prossime 48 ore, Liberi da Equitalia e gli altri ricusati potranno sostituire il loro simbolo oppure ricorrere in Cassazione. Il Carroccio, da par suo, ha già provveduto alla modifica delle "M" incriminata. Calderoli: "Problema risolto" - "Abbiamo provveduto a ridimensionare la M sulla linea delle altre lettere del nome Tremonti - ha subito spiegato Roberto Calderoli, della Lega Nord -. Ripresenteremo il simbolo, il problema è risolto. Il Viminale - ha specificato l'ex ministro per la Semplificazione - ha ricusato il simbolo per le dimensioni della M di Tremonti, perché ciò poteva indurre in confusione con il nome di Monti. Non è colpa di Tremonti - ha aggiunto Calderoli - se il suo nome è simile a quello di Monti. Mi sarebbe piaciuto - ha concluso - che il Viminale avesse posto la stessa attenzione anche a tutte le varie liste 'Lega-patacca' che sono state presentate". No ai simboli civetta - Dal Viminale è giunta una decisione unanime su tutte le liste civetta: bocciate in toto. Oltre al logo simile a quello del Movimento 5 Stelle, sono stati ricusati anche quelli che scimmiottavano la Lista civica con Monti per l'Italia del Professore, Rivoluzione Civile di Ingroia e Grande Sud. Come prima diretta conseguenza, potranno correre per le politiche del 2013 le liste che fanno riferimento ai partiti di Grillo, Ingroia, Monti e Pippo Fallica. Tra i ricusati, inoltre, i tre identici simboli della Democrazia Cristiana, presentati da Francesco Mortellaro, Gianni Fontana e Alessandro Duce: per le politiche 2013, l'unico scudocrociato con la scritta Libertas in campo sarà quello dell'Udc di Casini.   Le cifre - Oggi, martedì 15 gennaio, era l'attesissimo giorno delle decisioni sui simboli che potranno correre alla competizione elettorale dei prossimi 24 e 25 febbraio: su un totale di 219 loghi presentati, ne sono stati ammessi 169 mentre 34 sono stati ricusati. I depositanti dei loghi ricusati, come nel caso di Foti e della Lega Nord, avranno 48 ore di tempo per sostituirli. Altri 16 simboli non hanno i requisiti necessari per partecipare alla competizione elettorale per carenza di documentazione: resta quindi tutt'ora imbattuto il record toccato nel 1994, quando vennero presentati 304 loghi. I non ammessi - Di seguito, elenchiamo tutti i simboli non ammessi per la mancanza dei requisiti necessari: ValleCamonica Provincia; Italia società civile; Democratici di sinistra; Fronte dell'Uomo qualunque; Italia Opera; Italia dei Valori - Lista Di Pietro (Idv); Fronte per l'Indipendenza; Partito dei Comunisti italiani; Federazione dei Verdi; Veneto Stato;(presentato due volte); Rifondazione Comunista-Sinistra Europea; Partito Italia Nuova; Come ci hanno ridotto; Democrazia Europea (simbolo presentato due volte).