A In mezz'ora
Berlusconi alla Annunziata: "Vivo un momento eroico, il destino mi dà la possibilità di cambiare l'Italia"
"Vivo un momento difficile, eroico. Ma diventerò presto un padre della patria, il destino mi sta concedendo la possibilità di cambiare la storia di questo Paese". E' un Silvio Berlusconi sorridente ma determinato quello intervistato da Lucia Annunziata a In mezz'ora, 8 anni dopo l'epico scontro in diretta che finì con l'uscita dallo studio Rai. "Lei ha tentato di non farmi finire i ragionamenti - ha scherzato l'intervistato -, ma questa volta qualcuno l'ho concluso...". Il deficit democratico - Questa volta è la Annunziata a recarsi a casa del Cavaliere, bloccato dai servizi sociali. "I malati sono una nuova esperienza. Ho sempre aiutato tutti, aiuterò anche loro", commenta il leader di Forza Italia. Ma i temi dell'intervista sono essenzialmente politici. C'è spazio per qualche battuta, come quando Berlusconi assicura che per vincere le elezioni europee non avrà bisogno di accendere ceri alla Madonna: "Io accendo ceri perché ho una Chiesa incorporata ad Arcore". La carriera politica dell'ex premier, rivela, era finita nel 2011: "Non pensavo di dover tornare alla politica per salvare il mio Paese. Quando ho lasciato la politica, nel 2011, credevo di dovermi occupare solo del Milan. Adesso voglio costruire ospedali nel mondo". Il guaio è che il Paese ha ancora bisogno di cambiare il proprio sistema. Ad ostacolarlo c'è una organizzazione istituzionale che ha "violato le regole della democrazia", a partire da quei quattro "colpi di stato": "Il primo è stato quello che mi ha costretto a scendere in campo nel 92-93. In due mesi sono riuscita a fare il miracolo di portare i moderati a Palazzo Chigi. Poi nel '94 è arrivato l'avviso di garanzia di Napoli. Poi quello del 2011 con Monti e, infine, Renzi. Opportunamente orchestrato da Napolitano". Un solo partito al governo - Per questi motivi occorre imbastire una ampia serie di riforme, a partire dal presidenzialismo. "Il nostro Paese soffre di un passato del periodo fascista che ha portato i padri della Costituzione a non dare nessun Potere al governo. C'è un sistema di approvazione delle leggi che porta ad approvare tutto in minimo 600 giorni. Il consiglio dei ministri non può intervenire perché tutto dipende dal Capo dello Stato. Il provvedimento poi è costretto alla navetta parlamentare. Poi se non piace alla sinistra viene abrogato dalla Corte costituzionale". La ricetta è favorire un sistema che consegni a un singolo partito il governo e gli consenta di nominare tutti ministri interni. Quanto dura Renzi - Di queste riforme, assicura il leader di Forza Italia, "abbiamo parlato con Renzi. E il governo non presenterà quella del Senato prima di averne discusso con noi. Se non la fa, lo bocceremo". La fiducia nel premier però sta calando: "Quanto dura Renzi? Non più di un anno, un anno e mezzo. La situazione economica richiede che ci sia una maggioranza che possa contrapporsi alla Germania, la Francia. Renzi ha un deficit democratico: non è stato eletto". Il futuro e Marina - Chiusura d'obbligo per Marina, figlia ed erede politica perfetta: "Ha disciplina, ha intuito come tutte le donne, ha già gestito un'azienda da migliaia di dipendenti". Può essere lei la nuova leader di Forza Italia, chiede la Annunziata: "Sì, ma i leader gli sceglie la gente". E al Renzi premier saranno fischiate le orecchie.