A Virus
Forza Italia, Berlusconi a Virus: "Renzi è un tassatore di sinistra"
Silvio Berlusconi torna a parlare in tv. Il Cav è nel pieno della sua campagna elettorale. Forza Italia prova la rimonta nei sondaggi e come sempre la battaglia a condurla è il Cav. Ospite di Nicola Porro a Virus, Berlusconi parla del futuro del partito e di sua figlia Marina: " Tutto sommato credo che sarebbe una buona soluzione che lei potesse interessarsi del nostro paese, anche se io l’ho sempre sconsigliata ma soprattutto ricordo che i leader li scelgono gli elettori non i padri". Poi arrivano bordate per Grillo e Renzi. Il Cav fa un appello al suo elettorato: "Tutti i moderati italiani, che amano la libertà e vogliono restare liberi, sarebbero molto preoccupati se al potere andasse il partito comunista e la sua versione attuale alla Renzi, e soprattutto se andasse Grillo che ha certamente caratteristiche molto, troppo vicine a dittatori sanguinari che conosciamo nella storia". La riforma del Lavoro - Berlusconi critica soprattutto la riforma del lavoro annunciata dal premier: "Renzi con il governo ha prodotto un atto sul lavoro, il Jobs act, che è diventato il Cgil Act. La base del suo partito in Parlamento ha cambiato in peggio il suo provvedimento e lui dopo avere anche annunciato date per diversi altri provvedimenti, queste date non le ha potute rispettare". Renzi tassatore - A questo punto Berlusconi mette nel mirino anche le ricette economiche di Renzi: "Matteo Renzi, una volta scelta la sinistra per convenienza, è dovuto diventare, contro la sua volontà, un tassatore. Le prime cose che ha fatto, oltre alle tante che ha promesso, sono state aumentare di molto la tassa sulla casa, casa che per noi liberali è sacra perchè è il pilastro sul quale ciascuno ha il diritto di costruire la sicurezza del suo futuro e della sua famiglia, e aumentare le percentuali dell’imposta sugli interessi dei conti correnti dal 20 al 26 per cento...". Chiudere Equitalia - Poi il Cav propone una riforma del Fisco che parte proprio da Equitalia: "Oggi bisogna fare qualcosa per la situazione che si è creata all’interno di Equitalia, dove noi siamo intervenuti e abbiamo cambiato alcune cose attraverso il nostro Daniele Capezzone presidente della Commissione Finanze della Camera: per esempio la rateizzazione di ciò che è dovuto da 3 anni è passata a dieci anni, non si può pignorare la prima casa e in certi casi neppure la seconda, nè i macchinari delle imprese. Ma oggi io sono profondamente convinto che la cosa migliore da fare sia eliminare, chiudere Equitalia totalmente, e riportare all’Agenzia delle entrate e ai Comuni il compito di riscuotere le imposte" Risposta alla Merkel - Il Cav poi tende una mano alla Germania, dopo le polemiche degli ultimi giorni e prova a trovare un'intesa con la Merkel: "Io mi sento vicino in questo momento alla signora Merkel per i valori che sono gli stessi valori che condividiamo e sono quelli della carta dei valori della grande famiglia della democrazia e della libertà che è il partito del popolo europeo, ma sono assolutamente distante dalla Merkel e sono arrivato a dei forti contrasti con la Merkel su quella che è la politica economica che la Germania ha voluto imporre agli altri paesi dell’Eurozona, e ho avuto discussioni molto accese su certi punti come la Tobin Tax, che poi lei è riuscita a ottenere da Monti inginocchiato ai suoi piedi col risultato che ce l’abbiamo solo noi, e soprattutto quando ho messo il veto sul fiscal compact che io giudicavo anti-storico già allora. E i fatti mi hanno dato ragione". Voto anticipato - Infine sull'ipotesi di un voto anticipato il Cav afferma: "Io credo di no, penso che si andrà a votare fra un anno, un anno e mezzo, si ricordi sempre l’amore che deputati e senatori hanno per la loro sedia, quindi Renzi magari può decidere una cosa ma poi tutto il Senato o tutto il Parlamento gli votano contro perchè a loro non piace. Realisticamente non penso che si andrà a votare ad ottobre, comunque ottobre è un tempo ravvicinato ma potremmo ottenere un buon risultato. Saremmo già pronti per ottobre, ma certamente avendo un anno, un anno e mezzo di più avremmo più tempo per questa missione fondamentale, per avere in Italia una vera trasformazione".