L'affondo
Silvio Berlusconi: "Giorgio Napolitano aveva il dovere morale di darmi la grazia"
Incontenibile, Silvio Berlusconi. Nonostante le polemiche per la frase sull'Olocausto, nonostante il nuovo fango che arriva dalla procura di Bari, il Cavaliere tira dritto per la sua strada e cerca di dare una scossa alla campagna elettorale di Forza Italia in vista delle Europee. L'ultimo palcoscenico è quello di Piazza Pulita, il programma di Corrado Formigli su La7 in onda questa sera. Nella registrazione dell'intervista, Berlusconi per la prima volta in modo così esplicito torna sul tema della grazia, e spiega: "Avevo chiesto a Napolitano la grazia senza presentare richiesta formale, ma gli avevo detto che lei ha il dovere morale di assegnare la grazia motu proprio, perché la costituzione gli assegna come un potere monarchico". "Sentenza mostruosa" - Dunque, Berlusconi conferma di aver chiesto la clemenza al Capo dello Stato, senza però voler passare per la richiesta ufficiale ma insistendo per un gesto spontaneo da parte dell'inquilino del Colle. Un gesto che però, nonostante le voci su un possibile accordo, non è mai arrivato. Il leader di Forza Italia, nell'intervista, torna ancora una volta sulla condanna Mediaset, spiegando che "è frutto di una costruzione assolutamente inaccettabile, con un processo arrivato a una sentenza mostruosa che sarà ribaltata dalla Corte Europea e dalla revisione del processo". Per Berlusconi, insomma, si tratta di "una sentenza politica e inventata. Se si esamina il percorso non si può negare che ci sia una strategia perché il leader che ha tenuto insieme il centrodestra si è cercato di escluderlo dalla battaglia politica". Il "boomerang" - Sull'affidamento ai servizi sociali, il Cav spiega: "Non mi sento assolutamente umiliato. Sono assolutamente sereno perché sono sicuro che ciò sarà un boomerang per chi l'ha voluto". E ancora: è una decisione "ridicola, non per ma ma per il Paese: mandare un signore che per più tempo è stato presidente del governo, l'unico politico che ha presieduto per ben tre volte il summit internazionale importante come il G8, pensare che si possa rieducare consegnandolo ai servizi sociali e ai colloqui quindicinali" è una scelta ridicola. Il Cav, però, aggiunge: "Io voglio essere a disposizione. Mi si chiederà di fare delle cose e io sono disponibilissimo. Parlerò e sarò ascoltato. Molte di queste persone ricoverate, che avranno seguito la mia storia imprenditoriale e politica, saranno interessate a parlarne con me". "Matteo in Forza Italia?..." - Dopo giustizia e servizi sociali, nell'intervista concessa a Formigli c'è spazio anche una battuta sul premier, una battuta su quel Matteo Renzi che il Cav non ha mai nascosto di apprezzare (anche se ultimamente ha detto che da "simpatico rottamatore" si è trasformato in "simpatico tassatore"). Berlusconi vede la possibilità di Renzi in Forza Italia? "Perché no, penso di sì. Non ha radici comuniste", ha risposto l'ex premier. "Ora - ha proseguito - è nel Pd ed è condizionato dal Partito democratico. Ha la maggioranza del partito, ma non in parlamento". Dopo la carota, però, ecco il bastone brandito contro il premier: "Che si tenti di far passare Renzi e il Pd per chi vuole ammodernare lo Stato con la riforma del Senato, non possiamo accettarlo. Lo abbiamo voluto da sempre", e la riforma del 2005 "è stata abrogata da un referendum sciagurato voluto dalla sinistra". Il Cav aggiunge: "Renzi? Non lo considero davvero un avversario fino in fondo e non è certamente imbattibile. Noi prevarremo nelle prossime elezioni politiche", ha aggiunto, per poi ribadire che "il riformatore sono io, non Matteo Renzi o quelli del Pd".