La nipote del Duce

Alessandra Mussolini: "Bondi? O sta nel partito, o è fuori"

Andrea Tempestini

Nel giorno in cui è stato formalmente sancito il passaggio di Paolo Bonaiuti al Nuovo centrodestra, per Forza Italia ecco una nuova grana. Non nuovissima, in verità, poiché nelle ultime settimane si erano diffuse molte voci sul maldipancia di Sandro Bondi. Voci confermate da una lettera scritta dall'ex ministro della Cultura a La Stampa, in cui picchia giù duro: "Il centrodestra è non solo diviso, com'è evidente, ma soprattutto è privo di una strategia per il futuro". Dunque l'azzurro invita il partito a sostenere Matteo Renzi, poiché "rappresenta senza dubbio la prima vera cesura nella sinistra italiana rispetto alla sua tradizione comunista". Parole pesanti, quelle di Bondi, a cui non piace la nuova Forza Italia, troppo barricadera e stretta nell'abbraccio del nuovo "cerchio magico" di Silvio Berlusconi. Le reazioni - Le parole di Bondi hanno suscitato la piccata reazione di Alessandra Mussolini, che parla di "pugnalate". Secondo la nipote del Duce "queste pugnalate ci fanno solo del male. Siamo in una campagna elettorale in cui Silvio Berlusconi ha chiesto a tutti di impegnarsi. O si sta nel partito, o si sta fuori...". Tranchant, la Mussolini, a margine di una conferenza stampa al Senato dove ha aggiunto ironica: "Che poi quella di Bondi non è una lettera, ma una poesia. Vedremo Renzi andare avanti, e dietro a lui Bondi". Un attacco a tutto tondo, dal quale però Renato Brunetta prende le distanze. "Forza Italia - spiega il capogruppo di Forza Italia alla Camera - è un partito anarchico e monarchico nello stesso tempo... C'è libertà di pensiero, non è certo come il partito del rottamatore Renzi... Viva Berlusconi! Viva Bondi! Viva la libertà di pensiero". E Alfano... - Più riflessivo, invece, il leader del "governo ombra", Gianfranco Rotondi: "La lettera di Bondi di oggi è una pietra miliare nella storia del centrodestra - ha sottolineato in un comunicato stampa -. Ci induce a una riflessione molto profonda. Bondi non è un peone scontento, è la storia del berlusconismo, corpo e anima del leader, avrebbe detto il suo amico Baget Bozzo". Chi invece sparge sale sulla ferita è Angelino Alfano: "Oggi, al fallimento di Forza Italia, è arrivato il bollino di qualità - commenta il leader di Nuovo centrodestra -. Un bollino firmato da un uomo come Sandro Bondi". Nel corso della presentazione delle liste di Ncd, il ministro dell'Interno ha chiosato affermando che Forza Italia "ha perso la spinta d'amore per il Paese del 1994. Nel 2013 è nata per far cadere il governo, è un atto di distruzione".