La polemica

Rai, Mazzetti: "Berlusconi in cella, dovevano buttare la chiave"

Ignazio Stagno

Bufera sulla Rai. E' scontro aperto tra Forza Italia e il dirigente di Rai 3, il capostruttura, Loris Mazzetti. A far scoppiare la guerra sono stati alcuni tweet di Mazzetti che avevano come bersaglio proprio Silvio Berlusconi e le sue grane giudiziarie. Su twitter Mazzetti è molto attivo ed ogni cinguettio è una frecciatina velenosa per Berlusconi. A scatenare la furia di Mazzaetti è stata la decisione dei magistrati di affidare il Cav ai servizi sociali. Apriti cielo. Su twitter Mazzetti spara: "Ma quale #ingiustizia contro #Berlusconi se non ci fosse stata la legge #Cirielli avrebbero dovuto buttare via la chiave della cella". E ancora: "In un paese di #diritto #Berlusconi dopo le dichiarazioni sulla sua condanna sarebbe stato arrestato e messo agli #arresti domiciliari". E poi: "La giustizia è uguale per tutti per #Berlusconi un po' di più". Furia Forza Italia - Sono questi alcuni dei cinguettii al vetriolo lanciati dal capostruttura di Rai 3. Non proprio il massimo per imparzialità e correttezza richiesta a chi ha un ruolo di primo piano nel servizio pubblico. Così pronta è arrivata la risposta di Forza Italia. "Nella sua furia forcaiola il dirigente Rai di quella che fu Telekabul, Loris Mazzetti, prende evidentemente lucciole per lanterne", scrive, in una nota, il deputato di FI, Luca D’Alessandro, capogruppo nella commissione Vigilanza Rai. "L’unico risultato della legge Cirielli nei confronti di Silvio Berlusconi è stato quello di trasformare i magistrati della Cassazione in velocisti da cento metri degni di Usain Bolt, che hanno calpestato ogni norma di vivere civile pur di arrivare alla condanna del leader del centrodestra, evitando la prescrizione", aggiunge. La mossa - "Per il resto, Berlusconi ha beneficiato di tre anni di condono, varato nel 2007, quando la maggioranza era del centrosinistra - osserva D’Alessandro - Quindi, Mazzetti, se la prenda con i suoi compagni. Ma soprattutto, essendo dirigente della tv pubblica, cerchi di avere (almeno in apparenza) un comportamento più sobrio, serio e confacente al ruolo che egli indegnamente ricopre". Infine D'Alessandro prepara la sua mossa: "Per quanto mi riguarda, in qualità di capogruppo di Forza Italia in commissione Vigilanza Rai, presenterò un’interrogazione parlamentare per chiedere al direttore generale della tv di Stato se sia consentito ad un dirigente pagato da tutti i cittadini avere un comportamento così fazioso e intollerante".