Politica
L. elettorale: Corecom veneto, regole par condicio da rivedere (2)
(Adnkronos) - "Il consenso in Italia si forma soprattutto attraverso i telegiornali, come testimoniano anche i dati della ricerca Censis 2013 - ha avvertito l'avvocato Liberatore - Tanto che anche l'ultima nata tra le forze politiche, il Movimento 5 Stelle, che ha condotto tutta la campagna elettorale per le politiche 2013 attraverso internet, ora sta ricorrendo all'Agcom per denunciare di non essere rappresentata nel piccolo schermo. Solo che i 'grillini' vorrebbero accedere agli spazi televisivi, senza rispettare le regole del contradditorio". Se lo scopo delle norme sulla par condicio resta quello di garantire completezza, correttezza, imparzialità ed equilibrio dell'informazione, nell'era di internet e dei social network risulta sempre più difficile declinare obblighi, divieti e raccomandazioni pensati dal legislatore nel 2000. "Il divieto, ad esempio, di divulgare sondaggi elettorali nei 15 giorni precedenti il voto appare chiaramente obsoleto - ha osservato il presidente del Corecom veneto - Basti pensare alle citazioni che abbiamo letto o ascoltato in alcune interviste dell'ultima campagna elettorale per le politiche o alla divulgazione attraverso una app, sugli smartphone, degli esiti delle indagini di alcuni istituti di ricerca o alle libere consultazioni elettroniche promosse online da qualche testata". Per Cartìa "serve una rivisitazione urgente e completa della legge 28, che chiarisca chi sono i soggetti preposti al controllo, quali gli ambiti soggetti al monitoraggio e alla vigilanza delle autorità preposte e quali le sanzioni". L'articolato dibattito tra operatori dell'informazione ed esperti dell'Agcom su come fare informazione corretta in campagna elettorale ha testimoniato la complessità della materia e la fragilità dell'impianto normativo esistente. "Tanto più in una realtà come il Veneto, regione che - ha ricordato il sociologo Silvio Scanagatta, vicepresidente del Corecom veneto - registra il maggior numero di emittenti radiotelevisive per numero di abitanti ma una cronica sottorappresentazione nel panorama informativo e dei centri decisionali del Paese".