Il programma del Cav

Forza Italia, il piano di Silvio Berlusconi per risalire nei sondaggi

Giulio Bucchi

Primo: via dall’abbraccio fatale con Matteo Renzi. Secondo: fare un’opposizione visibile alla politica economica del governo. Terzo: lanciare una campagna elettorale fortemente votata all’euroscetticismo. Obiettivo: levare Forza Italia dall’angolo in cui è finita. Un po’ per la bravura del premier a neutralizzare gli avversari; un po’ per il debole che Silvio Berlusconi ha nei riguardi del rottamatore; un po’ per le vicissitudini giudiziarie del Cavaliere, col fiato sospeso in attesa della decisione sulla propria libertà personale. Forza Italia è finita giù nei sondaggi. Va rianimata. La ricetta berlusconiana sta nel soffiare sull’euroscetticismo diffuso nel Paese. La tesi del Cav non è l’uscita dall’Eurozona, l’idea è di rinegoziare il patto: «L’euro per noi è una moneta estera, è come per l’Argentina il dollaro», spiega Berlusconi nel corso di un intervento telefonico a un’iniziativa elettorale di Forza Italia. L’ex premier ha espresso nuovamente le sue posizioni critiche nei confronti del fiscal compact, del patto di stabilità e della Bce. «Dobbiamo rinegoziare tutti i trattati europei firmati in ginocchio di fronte alla Germania a partire dal fiscal compact su cui avevo esercitato il diritto di veto», ha ricordato Silvio. Non solo. «La Bce deve stampare moneta, è una battaglia che ho già combattuto con la Germania». Al programma per le elezioni europee lavorano Renato Brunetta e il suo staff. I punti cardine erano citati l’altro giorno sul Mattinale, la nota del gruppo parlamentare azzurro. Circa il ruolo della Bce, essa deve avere «poteri analoghi» a quelli della Federal Riserve. L’Euro è «troppo forte e danneggia le nostre esportazioni». Oggi il rischio «è la deflazione». Berlusconi si distingue dai partiti che chiedono il ritorno alla Lira. «Il punto non è Euro sì o Euro no, ma cambiare i trattati» e gli «assurdi vincoli del patto di stabilità», perché «uno, due, tre punti di inflazione fungono da lievito dell’economia». Quindi ha citato la Thatcher parlando del fatto che «l’Italia versa alla Ue più di quanto riceva» e ha intimato: «I want my money back!». di Salvatore Dama