A "Porta a Porta"
Berlusconi: Niente tasse a chi assume dei giovani
Per rilanciare l’economia occorre "che i cittadini cambino atteggiamento perché oggi hanno paura: anche i cittadini che hanno i soldi non spendono e serve una politica, anche di comunicazione, che porti i cittadini a consumare". Così Silvio Berlusconi nel corso delle registrazioni di Porta a Porta di mercoledì 10 gennaio: "Io, come Einaudi, penso che lo Stato spenda meno bene i soldi rispetto a quanto possono fare i cittadini e, quindi, bisogna che i soldi rimangano nelle tasche dei cittadini". E il Cavaliere ha una nuova proposta per realizzare il programma: zero tasse a chi assume un giovane. "Bisogna arrivare con qualcosa di eccezionale - ha spiegato Berlusconi -, abbiamo 4 milioni di imprese in Italia, e si potrebbe dire loro: se assumete anche una sola persona in più con un contratto a tempo indeterminato, non pagherete per 3-4-5 anni né tasse né contributi previdenziali. E' come assumere qualcuno in nero". Poi la stoccata a Monti: "Il governo dei tecnici è lontanissimo dalla realtà. Non ha saputo interpretare la disperazione delle persone. Ha proceduto con le ingiunzioni di un'Europa a guida tedesca e ha applicato l'austerità che può portare dritto al fallimento dello Stato". Il Cav furioso contro Vespa: guarda il video su Libero Tv Pensioni e rivoluzione liberale - Il Cavaliere ha spiegato che "sulle pensioni non è facile intervenire. Forse però qualcosa si può fare sull'età e sulle pensioni di anzianità". "Per realizzare la vera rivoluzione liberale che consentirà la riforma della Costituzione e quindi ammodernare il Paese - ha annunciato - non voglio il 51%, mi basta il 40%, perché così avrò in Parlamento il 55 per cento. Questa - ha aggiunto - è la conditio sine qua non per rendere il Paese governabile". Sull'evasione fiscale, Berlusconi ha sottolineato che "si deve combattere, e io sono il presidente del Consiglio che l'ha combattuta di più facendo passare da 7 a 11,7 miliardi le risorse recuperate dall'evasione". Fiscal compact e nozze gay - Ancora sul programma, Berlusconi spiega che "ridiscuterei assolutamente l'accordo sul fiscal compact, a costo di un nuovo voto del Parlamento italiano. Porterei la riduzione annua del debito italiano da 50 a 15 miliardi, perché come spiegai, l'economia italiana è la più solida dopo quella della Germania. A fronte di 1964 miliardi di debito, ci sono 9mila miliardi di attivo, tra beni immobiliari ed altro". In tema unioni omosessuali, alla domanda se da parte sua c'è un'apertura nei confronti del riconoscimento delle nozze gay, Berlusconi ha risposto: "No, no, assolutamente". Il Cavaliere ha precisato che in merito alle unioni di fatto "c'è stato un voluto e sforzato fraintendimento da parte dei giornali. Ho ricordato che abbiamo presentato una legge sui diritti delle unioni di fatto, tutte le unioni, anche quelle tra fratello e sorella, parroco e perpetua". Attacco al Professore - Quindi ancora contro Monti: "La situazione è grave. I lavoratori licenziati lo scorso anno ammontano a 600mila. E' una vera e propria tragedia. Nell'ultimo anno di questo governo la situazione è peggiorata. La riforma Fornero - ha sottolineato - ha reso più difficili le assunzioni dei lavoratori. Insomma, meno tasse su imprese e famiglie significa più soldi per le casse dello Stato e più opportunità per i giovani e le aziende". Sull'attuale situazione politica, l'ex premier ha ricordato che "il Pd ha ufficialmente dichiarato che, ove avessero difficoltà ad ottenere una maggioranza alla Camera e al Senato, collaboreranno con Mario Monti. Quindi i voti a Monti, Casini e Fini sono voti al Partito Democratico. Vogliono togliere i voti al Pdl solo per salire sul carro del Pd". Quindi la stoccata a Fini e Casini, che "sono lì a spese nostra da cinquant'anni. Io ho messo nelle casse dello Stato miliardi e miliardi. Lei si affiderebbe a Berlusconi per rimettere su un'impresa o a questi chiacchieroni? O a chi, mi riferisco alla sinistra, vuole imporre una patrimoniale e l'aumento dell'Iva?". Liste, premier, alleanze -Per quel che riguarda le liste, ha spiegato Berlusconi, "al momento non stiamo parlando di nomi in lista, ma di cosiddetti apparentamenti necessari. Per quanto mi riguarda, credo che sia ormai preponderante la decisione di presentarmi al Senato". Il candidato premier, ha confermato Berlusconi, "è Angelino Alfano. Io penso che verrà approvato da tutto il centrodestra. Io mi propongo come ministro dell'Economia e dello Sviluppo". Con la Lega, ha assicurato l'ex premier, "è stato raggiunto un accordo in base al quale il candidato premier verrà scelto da chi prenderà più voti, come accade nelle migliori democrazie". Riforme con la sinistra - Pur riconoscendo che "sarebbe molto difficile" un accordo con Bersani sulle riforme istituzionali, Silvio Berlusconi apre a questa possibilità: "Sia con un governo di centrodestra sia con un governo di sinistra, darei il mio accordo per votare insieme le riforme con Bersani se lui condividesse ciò che noi riteniamo necessario riformare. In quel caso darei certamente il mio accordo", ha spiegato. Porta chiusa, invece, per il Professore: "Io non ci starei a lavorare con Monti, che ha perso di credibilità rimangiandosi quello che aveva detto al Capo dello Stato". Il siparietto con Vespa - Berlusconi si è poi difeso ricordando che "se non ho realizzatro le vere riforme è colpa degli italiani che continuano a votare i piccoli partiti". Quindi il botta e risposta con Bruno Vespa, dai toni scherzosi, proprio sulle mancate riforme, nello specifico sul motivo per il quale non è riuscito a intervenire sui costi della spesa pubblica. Berlusconi replica al conduttore: "Perché era assolutamente impossibile farlo senza veri poteri". E Vespa: "Presidente, non mi venga a dire il solito discorso...". Quindi il Cavaliere: "No, no, invece glielo dico". Vespa lo interrompe nuovamente: "Facciamo così, glielo dico io e lei annuisce". Quindi il conduttore, nei panni di Silvio, ripete il discorso sulla mancanza di poteri da parte del premier. E Berlusconi, al termine della performance, sorridendo ha esclamato: "Facciamogli un applauso".