Intesa per le riforme
Il piano di Berlusconi: governissimo con Renzi
Predica "prudenza" e "toni bassi", in questi giorni Silvio Berlusconi. La raccolta firme per la richiesta di grazia a Napolitano, promossa da Daniela Santanchè, non gli piace affatto. E anche le parole della vicepresidente della commissione europea Viviane Reding ("le normative comunitarie sono molto chiare su questo punto") e del vicepresidente del Csm Michele Vietti ("Le norme italiane sono molto chiare") a proposito di una sua candidatura alle elezioni europee del 25 maggio, sono state accolte con estrema moderazione. La linea "istituzionale", scelta per non riscaldare il clima in attesa della sentenza con cui oggi la Cassazione decidera sull'interdizione dai pubblici uffici accessoria alla condanna per frode fiscale e in attesa che il 10 aprile, quando il Tribunale di Milano deciderà la pena accessoria (domiciliari o servizi sociali) nasconderebbe però ben altro. Nella cerchia ristretta di Berlusconi, come riporta oggi il Corriere della sera, c'è infatti chi giura che il Cavaliere stia già pensando al dopo-europee, con un occhio ai risultati elettorali (Forza Italia premiata per la sua "responsabile opposizione") e l'altro al percorso delle riforme e dell'Italicum, che al Senato potrebbe avere più di un intoppo. Ecco, allora, che dal colindro berlusconiano potrebbe uscire la proposta a Renzi di entrare in maggioranza, magari al posto degli alfaniani di Ncd, proprio per "blindare" il percorso delle riforme con una maggioranza anche a Palazzo Madama ben più consistente di quella attuale. Sarebbe, questa, la "grande coalizione anti-austerity" teorizzata da Renato Brunetta. O, per dirla in altri termini, un "governissimo", col Cavaliere ancora sulla tolda. Alla faccia di Cassazione, interdizione, Severino e compagnia bella.