Effetto dell'accordo Lega-Pdl
Fini, rischia di stare fuori dalla Camera
L'accordo tra Berlusconi e Maroni avrà un effetto deflagrante sulle prossime elezioni. Inevitabilmente l'accordo impone una revisione dei numerosi sondaggi e soprattutto mette fortemente a rischio il "trio-sciagura" alla Camera. Intanto, grazie anche a una campagna elettorale dirompente Silvio ha recuperato 10 punti nei sondaggi attestandosi tra il 18% e il 20% è evidente che dopo l'accordo gli scenari si modificano profondamente. Il rischio per il "Centrino", ed è questo l'obiettivo di Berlusconi, è che fermi la sua corsa al 9,9% e, visto che la legge elettorale fissa al 10% lo sbarramento per le coalizioni, e Udc, Fli e Lista Civica Monti i così fuori dalla Camera dei Deputati. Fini, Casini e Monti potrebbero restare a secco alla Camera. Al momento la lista Monti è data all'11% (ma i calcoli sono da rifare alla luce dal ritrovato accorto tra Carroccio e Pdl), l'Udc è fermo tra il 4,5 e il 6% mentre Fli è sotto al 2%. Fini. presidente uscente della Camera, rischia di non entrarci più. Il "nodo" liste Si spiegherebbe così l'atteggiamento di Casini che punta direttamente al Senato di cui sogna la Presidenza. In questi giorni di lavori febbrili per la formazione delle liste, Mario Monti e il "selezionatore" Bondi stanno valutando moltissimi curriculma ma fanno fatica ad esprimere nomi forti. Ormai è questione di ore: le liste di candidati a sostegno di Mario Monti potrebbero essere completate mercoledì. I contatti tra il professore, Pier Ferdinando Casini e Gianfranco Fini sono continui. Un lavoro, portato aventi tenendo conto di 'quotè riferite a ciascuna forza, ma senza forzature da manuale Cencelli. L’ultima parola spetta comunque allo stesso Monti che appare deciso a lasciare fuori chi non risponde ai requisiti illustrati nella conferenza stampa del 28 dicembre. Certamente la mancata candidatura di Bonanni, Passera, Catricalà, è stato un danno notevole per Monti che adesso rischia forte alla Camera.