In parlamento dal 1983
Fini non molla la poltrona e attacca:"Mi ricandido", e al Cav "l'orrido sei tu"
Gianfranco Fini ora getta la maschera. Dopo essere stato messo da parte ieri nella riunione del "centrino" con Mario Monti, oggi parla, attacca tutti e annuncia di non voler mollare la poltrona. Lui è in parlamento dalla prima glaciazione terrestre e ora vuole rinnovare la tradizione. "Sarò candidato anche nella prossima campagna elettorale. Sto lavorando per la creazione di quello schieramento, coalizione o lista che si rifà all’azione del presidente Monti, auspicando che prosegua nella prossima legislatura arricchendo l'agenda con riforme strutturali che non potevano essere fatte con governo Monti, per favorire crescita e garantire un futuro per l’Italia in sintonia dell'esigenza di rilanciare l'economia". Ecco come Gianfry ha scelto di ripresentarsi ai nastri di partenza. Duro a morire - "Mi ricandido perché non credo che debba valere un tetto ai mandati". Ecco ora il Fini duro a morire e in questo non è molto diverso dai "delegati" del Pd come Bindi&co. E a questo punto passa alla resa dei conti con Berlusconi e lo attacca a muso duro. "In questa sede non credo che abbia molto senso rispondere, da parte mia. Di cose orride non ne ho viste molte: ancora non ho avuto modo di vedere Berlusconi sul suo banco di deputato, anche questa è una cosa orrida, mi sembra una cosa orrida". Una risposta secca al Cav che lo aveva definito una "persona orrenda". Infine ne ha pure per le probabili alleanze del centrodestra: "Quando sento dire da Berlusconi che dobbiamo fare l’unione dei moderati e poi dialoga per una unione stretta con la Destra di Storace e la Lega di Maroni, mi cheido cosa voglia dire moderati". Insomma "Mister 2 per cento", Fini, comincia ad avere paura di restare fuori e quindi mette le cose in chiaro: lui c'è. E dopo soli 29 anni che è in parlamento si prefare a fare 30 e 31. Alla faccia del ricambio generazionale.