Passo del gambero
Monti si arrende ai comunisti e mollaNessuna discesa in campo
Alla fine Mario Monti potrebbe tirare indietro la gamba. I tempi sono stretti, lui resta in silenzio e lascia parlare gli altri. I suoi portavoce. Sono tanti, Casini e Riccardi su tutti. Il Prof è combattuto. Il suo è un dubbio amletico. Alla fine dovrebbe scegliere solo fra palazzo Chigi e Quirinale. Se dovesse scendere in campo senza aprire alla coalizione di centrodestra rischierebbe un flop mai visto. I sondaggi parlano chiaro. Il Prof da solo non può andare da nessuna parte. Farebbe la fine di Tremonti quando scese in campo nel '94 con il Patto Segni. In più Monti è minacciato. E gli avvertimenti "intimidatori" arrivano da sinistra. D'Alema ha detto chiaramente che il Prof deve restare fuori, Bersani lo predica un giorno sì e l'altro pure. E allora Monti forse comincia a cedere alle minacce. Anche chi lo sostiene al centro è completamente allo sbando. Nessuno sa niente. Mentre Pier comincia a preparare la festa Casini, Montezemolo e Fini perdono tempo senza sapere che cosa fare. Riccardi ha dichiarato che non si candierà, "ma resterà nelle piazze", Casini ha dichiarato guardano Berlusconi in tv: "Se non sostenessi Monti mi candiderei per salvare l'Italia da un altro errore". Montezemolo di fare il leader nemmeno ne vuol sentir parlare, e Fini ormai sa solo fare il presidente della Camera. In sostanza il centrino sembra davvero vuoto. L'unico che può riempirlo è il Prof, ma da indiscrezioni delle ultime ore si dà sempre più certo un rifiuto di Monti. Gli indizi che fanno una prova - Angelino Alfano su twitter ha dichiarato: "Berlusconi è in campo e andremo con la Lega". Un altro indizio che porta dritti dritti ad un no del premier a mettersi in gioco. A guardare le faccia di Casini durante la conferenza post incontro con Monti di stamattina, tutto si può pensare tranne che si sia sentito dire "sì scendo in campo". - "Monti non è secondo me indeciso, in cuor suo non so quale ma una decisione l’avrà presa. Monti rispetta le regole". Ha detto Pier Ferdinando Casini, incontrando i giornalisti a Montecitorio. "Aspetta giustamente lo scioglimento delle Camere. E’ l'esempio più lampante di come rispetta con coerenza e serenità il mandato ricevuto. E’ un atto di grande attenzione istituzionale". Monti forse alla fine ha deciso per il Quirinale. Bersani&co lo hanno quasi promesso al Prof. E in cambio lui non deve candidarsi per palazzo Chigi. Un ricatto in piena regola. O uno scambio per i buonisti. Alla fine dunque lo scontro sarà fra il Cav e Bersani. In mezzo Grillo e il Prof che dalla sua finestra guarda tutto. E se la ride. Se ci riesce. Dovrà comunque tenere con se una scorta di Kleenex. Perchè Fini e Casini senza di lui non sanno dove andare. Oppure sì. Torneranno dove erano fino a qualche giorno fa. Alla deriva.