Le previsioni
Ppe, vertice Bruxelles. Berlusconi: "Con moderati e Lega Monti vincerà le elezioni"
I moderati e la Lega guidati da Monti "vinceranno le elezioni". Lo ha assicurato Silvio Berlusconi al vertice del Partito popolare europeo a Bruxelles ribadendo la volontà del Cav di fare un passo indietro in caso di candidatura a premier del professore. "Il Ppe è preoccupato di una svolta dell'Italia a sinistra", ha svelato il leader del Pdl secondo cui "Monti potrà governare meglio con gli input dei partiti". Così si spiegherebbe la "giravolta" del Cavaliere che dopo aver di fatto sfiduciato il governo e provocato le dimissioni stizzite di Monti ha fatto parziale marcia indietro proponendo Mario per Palazzo Chigi. Monti sostenuto da moderati e Lega: ci credete? Votate il sondaggio di Liberoquotidiano.it Maroni: "No alle ammucchiate" - Certo, al di là della risposta del premier (che ancora non arriva) resta il problema delle alleanze. Perché se è vero che da Bruxelles Berlusconi lancia il patto dei moderati e della Lega sotto il segno di Monti, è altrettanto vero che è lo stesso Cavaliere a ricordare come l'attuale premier possa essere "il riferimento per il Pdl nonostante questo crei qualche problema con la Lega". Lega che, è bene ricordarlo, il partito più anti-montiano di tutto il Parlamento. La replica leghista, gelida, arriva direttamente dal segretario Roberto Maroni via Twitter: "Grande ammucchiata guidata da Monti, quello del record mondiale di tasse? No, grazie". "Monti ha continuato il mio lavoro" - Però, spiegava Berlusconi, con una maggioranza politica e non trasversale alle spalle il segno del governo del prof potrebbe cambiare eccome. Anche perché non sarà di certo contrario ai dettami dell'Europa ("Io anti-Ue? Il Ppe è stato informato male dei media italiani", ha aggiunto il leader del Pdl) e poggerà su basi solide. Quelle nate nel 2008, perché secondo Silvio "Monti non ha fatto altro che continuare il lavoro del mio governo". Resta il caos sotto il cielo del centrodestra, con la possibile nascita del movimento degli ex An in fuga dal Pdl. Ma Berlusconi passa oltre: "Nuovi partiti? Mi viene da ridere". Cancellieri: "Election day" - In attesa di capire quali saranno i candidati e quali le alleanze, incominciano a sciogliersi i dubbi sulla data delle prossime elezioni. Si inizia con quelle regionali, che saranno tutte lo stesso giorno. Il Lazio infatti andrà alle urne insieme a Lombardia e Molise e non più, come imposto dal Tar in un primo momento, il 3 e 4 febbraio. "Stiamo preparando un provvedimento, appena avviamo la formalizzazione dal Tar il prefetto di Roma indirà le elezioni in concomitanza con le politiche. Quindi, con un bell'election day per tutti. Finalmente", ha spiegato il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, che su un eventuale decreto per agevolare la raccolta firme ha risposto "ci stiamo lavorando". Si stringe a questo punto il cerchio sulla data precisa: scartata come prevedibile quella del 3-4 febbraio, restano vive le piste che portano al 10-11 (quelle delle elezioni in Lombardia e Molise) ma prende sempre più quota quella del 17 febbraio.