Violenza sulle donne

Violenza sulle donne, proposto da Carfagna-Bongiorno l'ergastolo per femminicidio

Roberto Procaccini

  L'ergastolo per chi uccide una donna con l'aggravante del delitto passionale, pene gravi per chi obbliga al matrimonio contro volontà, ancora più pesanti se la vittima della coercizione è un minore. Sono i punti fondamentali della proposta di legge contro la violenza sulle donne presentata da Mara Carfagna (Pdl), ex ministro per le Pari Opportunità, e l'avvocato Giulia Bongiorno (Fli). "Dobbiamo dire basta alla violenza sulle donne e al femminicidio - dicono in coro le promotrici - e introdurre delle sanzioni maggiormente dissuasive per gli uomini che pensano di poter disporre delle donne come di un bene proprio". "Siamo agli sgoccioli di questa legislatura - afferma Carfagna - rispetto a quattro anni fa il quadro normativo, per quanto riguarda le donne è più completo, grazie alle parlamentari che sono andate al di là degli schieramenti facendo squadra. Spero - conclude - che questa maturità non si concluda con questa legislatura. In questa  battaglia non ci fermiamo nè ci fermeremo" Il testo della legge - La proposta di Carfagna e Bongiorno inserisce l’aggravante specifica per punire con l’ergastolo chi commetta un omicidio volontario in reazione a una offesa all’onore proprio o della famiglia  d’appartenenza. La definizione di femminicidio aggravato è estesa dal delitto perpetrato dal marito a quello perpetrato da amante o convivente. Le due deputate vogliono inserire anche il reato di "matrimonio forzato" per chi costringa o induca qualcuno con la violenza o la minaccia a contrarre matrimonio: la pena andrebbe da uno a cinque anni, con conseguente annullamento del contratto matrimoniale. Un’altra novità inserita nella proposta di legge stabilisce la pena della reclusione da 24 a 30 anni nei confronti di chi commette il  fatto su un minore di dieci anni o in sua presenza.