Pensieri al Colle

Napolitano: "C'è sempre un grado di rischio quando si va a votare"

Andrea Tempestini

Ci pensa, e forse "per il bene dell'Italia" lo desidererebbe anche, ma che le elezioni sarebbe meglio non farle ovviamente non può dirlo (non farle per tenersi Mario Monti, ben inteso, e per fare un bis tecnico). Però Giorgio Napolitano si lascia andare a una dichiarazione tagliente, considerata la poltrona su cui siede (ancora per poco): "Quando ci sono elezioni libere nessuno può prevedere il risultato - ha spiegato il presidente della Repubblica -. C'è sempre un certo grado di rischio quando si vota. Vogliamo per questo non votare? O per essere tranquilli vogliamo scrivere a tavolino il risultato delle elezioni? Vedremo come si esprimeranno i cittadini", ha spiegato Re Giorgio.  Ha sentito il "boom"? - Oltre ai risvolti pro-Monti dell'affermazione, con questa frase il presidente della Repubblica dimostra di aver sentito quel "boom" di Beppe Grillo che disse di non aver udito dopo le elezioni amministrative dello scorso maggio. E' facile intuire come quel "certo grado di rischio" ravvisato da Napolitano sia incarnato proprio dal comico ligure e il suo Movimento 5 Stelle, che promette di entrare in Parlamento in pompa magna forte di un consenso che viene stimato vicino al 20 per cento. "Non si tocca il lavoro del governo" - L'inquilino del Quirinale, inoltre, ha detto che dopo le elezioni "vedremo e cercheremo la soluzione più idonea per governare stabilmente il Paese mettendo a frutto il lavoro del governo Monti". Secondo Napolitano, infatti, "l'attuale governo ha segnato un cammino da cui è importante non discostarsi". Quindi l'intimidazione a chi non condivide e non ha condiviso l'agenda dei tecnici: "Partiti con posizioni diverse potranno al massimo aggiungere qualcosa e non distruggere quello che ha fatto il governo". Segue la tirata all'Europa: "Mi pare che questo sia un elemento che possa dare fiducia e tranquillità ai nostri amici per il futuro dell'Italia".