Boccone amaro per il Colle
Napolitano, bocciato dai sondaggi
Un boccone amaro per il Presidente della Repubblica. E'il risultato di un sondaggio realizzato da Spincon (e rilanciato da Dagospia) secondo cui gli scontenti sull'operato del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano rappresentano il 53,1% e si dividono nel 27,,6% che considera molto negativa l'attività del Capo dello Stato e di 25,5 che si limita a un "negativa". Il sondaggio è stato realizzato alla fine del mese di ottobre su un campione di 1500 intervistati. A leggere i risultato di questo sondaggio secondo cui il grandimento di Giorgio Napolitano sta andando a picco, si potrebbe dire che il presidente paga lo scontro con la Procura di Palermo che lo aveva intercettato e il conflitto di poteri sollevato davanti alla Corte Costuituzionale. La legge truffa piace (quasi) a tutti: guarda il video del vicedirettore di Libero Pietro Senaldi L'appoggio a Monti Ma se si passa dal piano giudiziario a quello politico, Napolitano forse paga anche l'appoggio incondizionato che ha dato a Monti (basti pensare alla lege votata in Senato che assegna il premio di maggioranza solo a chi supera il 42,5%). Lo stesso premier, d'altronde, è in calo nei sondaggi: sette italiani su dieci, infatti, si dicono scontenti dell'operato dei tecnici. L'ultima domanda del sondaggio riguarda l'intenzione del voto, ed emerge che, se si andasse alle urne oggi il Pd con il 27,5% sarebbe il primo partito anche se in flessione. Avrebbe comunque undici punti in più del Pdl, fermo al 16,2% superebbe di poco il Movimento cinque stelle, 16,4%. Nonostante il sondaggio registri consensi a picco, il presidente della Repubblica in questi giorni ha continuato la sua attività per una moral suasion sui partiti perché approvino in tempi brevi una riforma elettorale, un'operazione che apre la strada al Monti-bis.