La democrazia secondo il comico
Grillo mette il bavaglio ad Agorà. Ma Vianello se ne frega
Dopo il caso Favia e Salsi, il movimento di Beppe Grillo ci ricasca e mette il bavaglio alla inviata di Agorà Cecilia Carpio che aveva intervistato e ripreso degli attivisti del M5S. Andrea Vianello, conduttore della trasmissione di Rai tre, ha però deciso di mandare comunque in onda le immagini. I fatti - Il servizio viene girato sabato a Roma. "La riunione doveva essere un laboratorio di democrazia", racconta la giornalista. "Viene prima annunciata sul web, poi viene annullata, poi, sempre tramite internet, ne viene organizzata un'altra". La Carpio si presenta all'appuntamento ma qui viene rimbalzata. "C'è un problema. Nessuno di noi può parlare a nome del Movimento cinque stelle". La giornalista, incredula, si dirige allora verso alcuni banchetti dei grillini allestiti in piazza. Essendo un luogo pubblico, non dovrebbero esserci problemi. Ma non è così. Inizialmente, infatti, alcuni attivisti parlano liberamente davanti alle telecamere. Commentano l'uscita infelice di Grillo sul punto G e l'ipotesi di una allenza con Antonio Di Pietro. Poi però arriva un sms e fanno marcia indietro. "Non possiamo parlare con voi, vi diffidiamo dal mandare in onda le immagini. Non mi ero accorto che ci fosse già una segnalazione sulle vostre telecamere", sbotta improvvisamente uno degli intervistati. La black list - Pochi minuti e su Twitter la trasmissione viene aspramente criticata dal popolo di Grillo che attacca: "E' stato un blitz". Su Pubblico oggi si scrive che Agorà è nella black list delle trasmissioni che Beppe Grillo ha vietato ai suoi. Ma Vianello ha trasmesso comunqe il servizio con i volti oscurati degli intervistati. Questa è la democrazio secondo il comico.