Dopo l'offensiva del Cav
Tentazione Napolitano: sciogliere le Cameree andare al voto a febbraio
La conferenza stampa di Silvio Berlusconi a villa Gernetto è deflagrata come una bomba sul governo. La rezione di Mario Monti è stata solo in apparenza compassata, in realtà non è tranquillo. Gli attacchi del Cavaliere sulla sua politica del rigore, contro il suo governo, contro la Merkel e contro la Germania lo hanno spinto a convocare un vertice d'emergenza con il ministro dell'Economia Vittorio Grilli, il sottosegretario Antonio Catricalà e il ministro Enzo Moavero. Un vertice in cui si è parlato dell'incontro con il premier spagnolo Rajoy, in realtà si è parlato anche della controffensiva di Berlusconi. Attacchi che hanno fatto salire anche il livello di allarme di Giorgio Napolitano. Domenica 20 ottobre il presidente della Repubblica e Mario Monti hanno avuto uno scambio di opinioone su quest'argomento dopo il funerale di Stato dell'alpino ucciso in Afghanistan. Il Colle segue con grande attenzione tutto quello che accade nel Pdl, la tentazione potrebbe essere quella di uno scioglimento anticipato delle Camere ma in questo caso Napolitano dovrebbe rinunciare al cambiamento della egge elettorale. Il Parlamento ha oltre tre mesi di attività davanti e i tempi per cambiare il Porcellum ci sarebbero. A far desistere il Presidente dalla tentazione di uno scioglimento anticipato della Camere è proprio la sua ferma volontà di andare a elezioni con nuove regole.