La nomina
Melandri al Maxxi, 90 euro l'anno: "Mi dimetto da parlamentare, ma non era dovuto"
Giovanna Melandri lascia il Parlamento per fare il presidente della Fondazione Maxxi a Roma: "Accolgo la proposta di Ornaghi per spirito di servizio", ha detto l'onorevole del Partito democratico in conferenza stampa al Mibac, dov'è intervenuta insieme allo stesso ministro dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi. "Percepirò 90 euro", ha precisato la Melandri smorzando le polemiche sul suo possibile super-stipendio. E Ornaghi ha commentato: "L'ho scelta in maniera autonoma" e per "il bene del museo". "Non mi sembrava giusto rendermi indisponibile a una chiamata istituzionale come quella che mi ha fatto gentilmente il ministro Ornaghi", ha proseguito l'ex ministro della Cultura con D'Alema e Amato e dello Sport con Romano Prodi. "Mi dimetto da parlamentare - ha aggiunto la Melandri - ma tengo a precisare che queste dimissioni non sono dovute per legge. E non sono nemmeno dovute a un clima un po' impazzito che abbiamo in questo momento nel nostro Paese. Si tratta di una scelta che faccio in coerenza con la mia coscienza. Chi deve fare il parlamentare lo deve fare pienamente". La scelta di Ornaghi - "Ho trovato in Giovanna Melandri le caratteristiche necessarie per assumere la presidenza della Fondazione Maxxi", ha ribadito il ministro dei Beni Culturali Ornaghi, che ha seguito tre criteri: "Il primo era la competenza culturale, il secondo una capacità manageriale perché chi rappresenta il Maxxi è il volto dell’istituzione. Il terzo criterio era la capacità di gestire delle relazioni internazionali e di renderle stabile". Il ministro ha quindi aggiunto che, oltre a questi criteri, "Giovanna Melandri aveva anche un sovrappiù: quello istituzionale. Credo - ha concluso Ornaghi - che chi è stato ministro dei Beni Culturali e ha lanciato il Maxxi abbia infatti un valore aggiunto". Maxxi... aiuti - L'accordo con la Melandri dà il là anche ad una pioggia di milioni ulteriori: "C'è un impegno da parte del Mibac di allocare risorse aggiuntive al Maxxi, che ammontano a 6 milioni di euro all’anno - ha spiegato la Melandri -. Dall’altro lato c'è un impegno mio a trovare soci e partner privati". "Il Mibac inoltre si impegna a continuare ad assorbire una parte dei costi relativi al personale". Alla domanda sul perché questi fondi non siano stati resi disponibili prima ma solo al termine del commissariamento, ha risposto il segretario generale del Mibac Antonia Pasqua Recchia: "Questi sei milioni - ha detto - sono la somma totale che il Mibac destinerà al Maxxi. Non sono stati dati a maggio, data del commissariamento del museo, solo perché non c'era la disponibilità".