"Inconciliabili con la linea sfascista"
La Santanchè: "Tutti a casa"Furia Alfano, la rottama:"Per te nel Pdl non c'è posto"
"Il Pdl non c'è più". "Il Pdl non sembra più nel cuore degli italiani". "Ogni giorno perdiamo percentuali nei sondaggi". "In questo momento abbiamo un mercato elettorale ma non abbiamo u prodotto". Ma soprattutto: "Bene il passo indietro di Berlusconi, sono invece rammaricata perché il nostro gruppo dirigente, da Alfano in giù, non abbia seguito questo esempio". Ossia: "Dimettetevi tutti", ha spiegato Daniela Santanchè. Sì, ha detto proprio così: "Sarebbe stato molto bello se anche loro si fossero dimessi tutti, dal segretario ai coordinatori, per ripartire daccapo". Queste parole la pasdaran del Pdl le ha pronunciate nella serata di mercoledì 17 ottobre. E' passata qualche ora, le frasi - per altro già offerte in pasto ai media nei giorni precedenti - sono state metabolizzate, e la reazione è stata nervosa. Una vera e propria crisi di nervi scuote il Pdl. Ma a serrare le fila è sceso in campo Angelino Alfano, che di fatto ha scaricato la Santanchè: "La sua è una linea sfascista molto chiara. Noi ne abbiamo un'altra. Sono inconciliabili. Non sarai solo, saremo tantissimi", ha scritto il segretario del Pdl su Twitter in risposta a Gaetano Quagliariello, a sua volta critico con le posizioni della Santanchè. Quindi i complimenti di Franco Frattini ad Alfano: "In Europa non c'è nessuno spazio per gli sfascisti. Io sto con chi costruisce". Pronta la controreplica della Santanchè ad Alfano: "Angelino è un amico, ma ha sbagliato a darmi della sfascista, se sfascista sono coloro che sfasciano... Insomma. Alfano ha preso un partito che era al 22-24% e oggi i sondaggi dicono che naviga intorno al 15%". Crisi di nervi e bocciature - Gli azzurri, si sa, attraversano uno dei peggiori, anzi il peggiore periodo della loro storia politica. Neppure la leadership del Cavaliere sembra in grado di risollevare le sorti del partito, e forse anche per questo motivo Berlusconi si è fatto (definitivamente?) da parte. Forse Silvio rilancerà con una lista civica per coagulare il suo consenso personale e liberarsi dalle etichette di partito, forse lascerà andare avanti Angelino Alfano. O forse, invece, no. Berlusconi chiede ai suoi di rinnovarsi, o per mutuare espressioni di sinistra, di "rottamarsi". Lo ha chiesto, in privato, ai vertici del partito, e dello stesso Alfano non pare essere particolarmente soddisfatto (anche se gran parte del gruppo dirigente azzurro vuole che ora sia proprio Angelino a prendere in mano il partito). La Santanchè, invece, anche se di certo non è una politica di primo pelo, la richiesta di "formattazione" la ha data in pasto ai media. E la Santanchè, si dice, oggi come oggi è uno dei primi interlocutori di Berlusconi: Silvio, di Daniela, si fida, la ascolta. Sono momenti, situazioni che vanno e vengono, ma oggi la prima stella del firmamento berlusconiano pare essere lei. Ovvio, dunque, che un attacco talmente deciso da parte della pasdaran vicina al "capo" abbia scatenato - o meglio, accentuato - la serpeggiante crisi di nervi che sta destabilizzando il partito. "Me ne vado" - Uno dei grandi vecchi azzurri, Fabrizio Cicchitto, accusa la Santanchè di voler distruggere il partito (e forse questo è anche l'obiettivo finale di Berlusconi). "Qualche giorno fa - ha ricordato Cicchitto -, a nome del Pdl, Berlusconi e Alfano hanno rivolto ai centristi la proposta di aggregare in una vasta alleanza politica tutte le forze moderate e riformiste. E' evidente che questa proposta politica implica non solo l'esistenza, ma anche il rinnovamento e il rilancio del Pdl. Di segno totalmente opposto è l'ipotesi avanzata dalla Santanchè". Quindi Gaetano Quagliariello, sulla stessa linea di Cicchitto, ma che minaccia di abbandonare gli azzurri: "In questi giorni sono state presentate due linee. Una è stata enunciata dal presidente Silvio Berlusconi circa una settimana fa, disponibilità ad agevolare un progetto unitario anche a costo di un passo indietro che privi gli interlocutori di ogni alibi. L'altra linea - continua Quaglieriello - è stata esposta con apprezzabile chiarezza da Daniela Santanchè sul Foglio di oggi. Essa prevede la rottamazione del Pdl, la liquidazione di Monti e punta apertamente alla costruzione di un soggetto politico di plastica che concorra con Grillo in un’area fondamentalmente anti-sistema. Le due linee -sottolinea - sono entrambe legittime ma tra loro non compatibili. Con pacata chiarezza, per quel che mi riguarda, è arrivato il momento di affermare la mia personale disponibilità a percorrere la prima strada. Se invece la direzione fosse la seconda - conclude -, per lealtà e per rispetto nei confronti degli altri e di me stesso mi chiamo fuori". "Mi sbatta fuori" - La rassegna delle reazioni piccate non è finita. Secondo Giuliano Cazzola, "la Santanchè propone di cacciare i parlamentari del Pdl che appoggiano il governo Monti, e dunque sarei onorato di stare ai primi posti nella sua lista di proscrizione. Anzi, credo proprio di averne diritto". Il deputato Sergio Pizzolante si appella direttamente a Berlusconi: "Spero, anzi ne sono certo, che Berlusconi prenderà le distanze da chi attacca storie e persone che lo hanno sostenuto con determinazione e amore", censurando il fatto che "la Santanchè attacca il gruppo dirigente che ha scommesso su Alfano che rappresenta, come dimostrano anche gli ultimi sondaggi, l’ultima possibilità di rinnovamento del Pdl e del centrodestra". Silenzio, per ora, da parte dei colonnelli Gasparri e La Russa.