Il professore gongola

Monti a Bruxelles in campagna elettorale: "Il mio governo più amato dei partiti"

Giulio Bucchi

  Non sarà in campagna elettorale, ma Mario Monti il linguaggio della propaganda (o se volete dell'autopromozione) lo conosce benissimo. Figurarsi poi se gioca in casa, come giovedì sera alla cena tra amici tra euroburocrati a Bruxelles. Tra i "Friends of Europe" il premier ha sfoggiato sorrisi suadenti, occhiate sornione, un inglese vellutato e qualche battuta faceta che ha fatto sganasciare dalle risate gli eleganti commensali. E in quel clima sollevato il professore ha sfoderato qualche sciabolata, ma con eleganza: "Abbiamo chiesto sacrifici agli italiani, ma nonostante questo il governo è più popolare dei partiti che in passato non hanno fatto le riforme perché erano impopolari". Meglio di così, per prepararsi ad eventuali bis nel 2013, non si può. Monti parla di "certo orgoglio" per aver convinto a collaborare le diverse parti politiche e per aver reso l'Italia un paese migliore. O almeno migliore per l'Unione europea... La legge di stabilità approvata dal governo martedì (quella che, per esempio, prevede tagli a pensionati, famiglie e disabili), "ci consentirà di raggiungere l’obiettivo di un bilancio in equilibrio in termini strutturali l’anno prossimo". E tutta la sala, piccolo think tank dell'Europa unita, a scuotere il capo in segno di approvazione. Insomma, la situazione dei conti pubblici italiani, con il pareggio di bilancio in termini strutturali, sarà nel 2013 "una delle più solide nell’Eurozona, come il Fondo monetario internazionale ha rilevato nel suo rapporto sulle tendenze globali dei bilanci pubblici". Anche per questo, Monti è riuscito a vincere i pregiudizi di molti partner europei, soprattutto tra i paesi del Nord, nei confronti del Belpaese: "Erano convinti che fossimo un paese debitore - ha ricordato il premier -. Certamente il debito pubblico è alto come lo è in altri paesi d’Europa, ma se parliamo delle relazioni fra Italia e Ue non ci sono debiti. Anzi, l'Italia è stato il terzo maggior contribuente in termini di aiuti alla Grecia". L'Europa ora è finalmente convinta, agli italiani tutti gli altri dubbi.