Verso il dopo Formigoni

Paragone: "Maroni vada fino in fondoPer lui è il primo vero esame"

Matteo Legnani

Stavolta per il Celeste il cielo si fa scuro scuro. Dopo l’arresto dell’assessore Zambetti, la Lega è di fronte alla sua prova più drastica: uscire dalla maggioranza e dimostrare così di fare sul serio, oppure tenere ancora in vita Formigoni, accampare qualche scusa ma mandar a monte ogni buon proposito di rinnovamento. La decisione sembra proprio presa tant’è che oggi il segretario del Carroccio andrà con le sue richieste forte delle dimissioni presentate dai consiglieri lumbard. Lo sguardo dunque non è solo su Formigoni, il quale ha sparato tutte le cartucce, col risultato di non avere dissipato i dubbi sulle inchieste che riguardano Daccò e gli altri e al contempo di apparire attaccato alla poltrona. Lo sguardo ora è puntato anche su Maroni. L’uomo della Lega 2.0. L’uomo che ha spogliato la Lega dei suoi aspetti più folcloristici per impiantarla sul pragmatismo (qualità che all’ex ministro riconoscono anche gli avversari). Toccherà a lui dimostrare che avanza una ramazza anche per fare pulizia dentro il Pirellone. È la prima grande prova del fuoco dopo gli scandali di Belsito. Leggi l'articolo integrale di Gianluigi Paragone su Libero in edicola oggi 11 ottobre